Unione europea

Il Tribunale UE rende onore all’italiano: illegali bandi in sole tre lingue


Lussemburgo, 13 settembre 2013. Il Tribunale dell’Unione europea ha annullato vari bandi di concorsi UE, a causa della pubblicazione sulla gazzetta ufficiale dell’UE in sole tre lingue e dell’imposizione per le prove di una seconda lingua (inglese, francese, tedesco), senza giustificazione (sentenza nelle cause T-142/08, Italia/Commissione, T-164/08, Italia/Commissione, T-126/09, Italia/Commissione, T-218/09, Italia/Commissione).

L’Italia aveva chiesto l’annullamento di vari bandi di concorso, pubblicati nelle sole edizioni in lingua inglese, francese e tedesca della GUUE, o nei quali le prove e le comunicazioni con i candidati dovevano svolgersi unicamente in una delle tre lingue.

Innanzitutto il Tribunale ha considerato che la pubblicazione nella GUUE, in tutte le lingue, lo stesso giorno, di un avviso sintetico contenente un certo numero di informazioni relative ai concorsi, ha posto rimedio all’omessa pubblicazione integrale in tutte le lingue ufficiali.

Peraltro, un cittadino dell’Unione europea legge la GUUE nella propria lingua materna e pertanto un candidato, la cui lingua materna non fosse una di quelle in cui erano stati pubblicati integralmente i bandi, avrebbe dovuto procurarsi la gazzetta in una di queste tre lingue e leggere il bando in questa prima di decidere se presentare la propria candidatura. In tal senso era svantaggiato rispetto a un candidato la cui lingua materna fosse una delle tre lingue nelle quali i bandi di concorso controversi erano stati pubblicati integralmente, sotto il profilo sia della corretta comprensione di tali bandi sia del termine per preparare e inviare una candidatura.

Tale svantaggio è la conseguenza della diversità di trattamento a motivo della lingua, vietata dalla Carta dei diritti fondamentali e dallo Statuto del funzionari UE (che prescrive che, nel rispetto del principio di non discriminazione e del principio di proporzionalità, ogni limitazione di tali principi deve essere oggettivamente giustificata e deve rispondere a obiettivi legittimi di interesse generale nel quadro della politica del personale).

Inoltre il Tribunale rileva che i bandi di concorso controversi non contenevano alcuna motivazione che giustificasse la scelta, come seconda lingua per le prove dei concorsi, fra le tre lingue in questione.

In applicazione del principio di tutela del legittimo affidamento e al fine di preservare il legittimo affidamento dei candidati prescelti, questa sentenza non rimette in discussione i suddetti concorsi o elenchi di riserva (in applicazione di quanto stabilito nella sentenza del 27 novembre 2012, Italia/Commissione, C-566/10 P).

Contro una decisione del Tribunale, entro due mesi a decorrere dalla data della sua notifica, può essere proposta un’impugnazione, limitata alle questioni di diritto, dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

«Finalmente una sentenza che rende onore all’italiano, sin dal 1958 lingua ufficiale dell’Unione». L’eurodeputato PPE Oreste Rossi, che lo scorso anno aveva presentato una dichiarazione scritta sulla discriminazione della lingua italiana nel quadro del regime linguistico dell’Unione europea, ha commentato così la decisione dei giudici del Tribunale. Questo dopo che lo stesso Tribunale aveva già definito “una discriminazione fondata sulla lingua” la pubblicazione solo in inglese, francese e tedesco dei bandi di concorso europei e l’obbligo di sostenere le prove di selezione in una di queste tre lingue.

«Dopo questo importante passo avanti per i nostri giovani – ha dichiarato Rossi- mi auguro che gli stessi uffici del Parlamento europeo rispettino tale riconoscimento, iniziando a utilizzare l’italiano negli atti e nelle comunicazioni ufficiali».

«Ciò andrebbe fatto anche con le traduzioni visto che, durante le nostre principali riunioni, l’unica traduzione disponibile, nella maggior parte dei casi, è quella in inglese, cosa che rende il nostro lavoro molto più complesso».

Questi i concorsi relativi ai bandi annullati: concorso generale EPSO/AD/116/08 (AD8) e EPSO/AD/117/08 (AD11) (30 posti di Amministratore (AD8) e a 20 posti di Amministratore principale (AD11) nel settore della lotta antifrode); concorso generale EPSO/AD/125/08 (AD7 e AD9) (4 medici nel canale Commissione e 9 nel canale Altre Istituzioni); concorso (AD 5) EPSO/AD/144/09 (sanità pubblica), EPSO/AD/145/09 (igiene degli alimenti – politiche e legislazione), EPSO/AD/146/09 (igiene degli alimenti – ispezioni, controllo e valutazione) (35, 40 e 55 amministratori (AD 5) di nazionalità Bulgara, Cipriota, Ceca, Estone, Ungherese, Lettone, Lituana, Maltese, Polacca, Rumena, Slovacca, Slovena, nel campo della sanità pubblica; test di accesso e concorsi generali per esami, al fine di costituire un elenco di idonei in vista di una futura assunzione EPSO/AST/91/09 (Assistenti (AST 3) nel settore “Offset” e al fine di costituire un elenco di idonei in vista di una futura assunzione EPSO/AST/92/09 – Assistenti (AST 3) nel settore “Prestampa).

 


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