Scende il sipario sulla ventiduesima edizione dei Campionati Europei. L’ultima giornata di competizioni a Zurigo si e’ aperta con la vittoria in maratona di Daniele Meucci e si e’ conclusa con il quarto posto in 43.26 della 4×100 femminile (Marzia Caravelli-Irene Siragusa-Martina Amidei-Audrey Alloh) a cui sfugge il bronzo per appena quattro centesimi, ma consolidano la loro fresca seconda posizione nelle liste italiane all-time. Tra le prime otto del Vecchio Continente anche Chiara Rosa, quinta nel getto del peso con 18,10, mentre la campionessa europea Libania Grenot e le ragazze della 4×400 (Chiara Bazzoni-Maria Enrica Spacca-Elena Maria Bonfanti) arrivano settime al traguardo con 3:28.30. Nona Alessia Trost nell’alto (1,90 alla prima), stesso piazzamento di Soufiane El Kabbouri nei 1500 (3:51.98), mentre l’altra “matricola” Marouan Razine e’ quattordicesimo nei 5000 (14:16.95). Sfortunato epilogo per la 4×100 maschile che vede saltare l’ultimo cambio tra Diego Marani e Delmas Obou, facendo uscire di scena gli azzurri senza crono.L’Italia chiude al nono posto sia nel medagliere che nella placing table: con 3 medaglie (2 ori e un argento) e 71 punti frutto di 21 piazzamenti tra i primi 8 d’Europa. Nel medagliere svettano i 23 metalli della Gran Bretagna (12 ori, 5 argenti, 6 bronzi) davanti a Francia (23, 9/8/6) e Germania (8, 4/1/3). Si comincia con la finale dei 1500, in cui non mancano spinte e rovinose cadute.Stavolta se la scampa Soufiane El Kabbouri, ma il giovane mezzofondista azzurro cerca di destreggiarsi al meglio quando si accende la bagarre. Chiude nono in 3:51.98. L’oro (3:45.60) va al francese Mahiedine Mekhissi-Beneabbad che, dopo lo “show” della canotta sfilata prima del traguardo, punito con la squalifica nei 3000 siepi, attira nuovamente i fischi, facendosi beffa nel finale degli avversari alle sue spalle.
Argento in volata al norvegese Ingebrigtsen (3:46.10) e bronzo al britannico Chris O’Hare (3:46.18). Nemmeno il crono del record italiano di quattro anni fa sarebbe bastato per salire su podio alla 4×400 femminile italiana. Correndo il 3:25.71 di Barcellona 2010 le azzurre oggi sarebbero al massimo arrivate quinte. La prima frazione azzurra e’ affidata a Chiara Bazzoni che cambia per terza, affidando il testimone a Maria Enrica Spacca che, pero’, non riesce a prendere il treno delle migliori e completa il suo giro in penultima posizione.
E’ la volta della dottoressa Maria Elena Bonfanti, ma ormai il cuore della gara e’ troppo piu’ avanti. Nemmeno la quarta frazione della neo campionessa europea Libania Grenot riesce a risollevare le sorti del quartetto italiano che chiude settimo 3:28.30, purtroppo lontano anche dal 3:27.44 che a maggio era valso il sesto posto alle Iaaf World Relays. Vittoria alla Francia che, grazie alla potente rimonta di Floria Gueu, si prende il titolo in 3:24.27 a spese dell’Ucraina (3:24.32).
Bronzo Gran Bretagna (3:24.34). Dopo quello del giro di pista individuale, il britannico Martyn Rooney si mette al collo anche l’oro della staffetta 4×400 maschile: e’ lui il quarto frazionista di una staffetta lanciata da Conrad Williams, poi Mattew Hudson-Smith (secondo sui 400 di venerdi’) e Michael Bingham. Per loro il successo in 2:58.79 davanti alla Russia (2:59.38), con la Polonia terza (2:59.85). Nei 3000 siepi donne, tutto si decide sull’ultima barriera con il sorpasso decisivo della tedesca Antje MAdner-Schmidt (vincitrice in 9:29.43, era stata bronzo due anni fa) nei confronti della leader europea stagionale, la svedese Charlotta Fougberg che si deve accontentare dell’argento (9:30.16); terza la spagnola Diana Martin (9:30.70).Chiara Rosa, due anni fa ad Helsinki, era stata medaglia di bronzo nel getto del peso donne.
Anche in questo caso per ambire al terzo gradino del podio sarebbe stato necessario esprimersi dalle parti del suo record italiano (19,15), ma l’azzurra si presentava a Zurigo con i postumi di una distorsione al polso. Malgrado questo, la tenace pesista veneta azzecca un 18,10 al secondo lancio che, alla fine, le varra’ il quinto posto in classifica. Gara dominata dalla vice-iridata tedesca Christina Schwanitz che incassa la vittoria con 19,90 davanti alla russa Yevgeniya Kolodko (19,39) e all’ungherese Anita Marton (19,04, primato nazionale).
Alessia Trost arriva alla finale continentale del salto in alto donne dopo una stagione funestata dall’infortunio alla caviglia del piede di stacco.La progressione che l’attende qui mette alla prova e’ ovviamente una salita impegnativa. L’azzurra affronta senza problemi 1,85 e 1,90.Il primo tentativo ad 1,95 (misura su cui quest’anno all’aperto non si era mai cimentata) e’ in assoluto il piu’ convincente dei tre, ma l’azzurra sfiora l’asticella con il bacino e poi l’abbatte con le gambe in fase di richiamo. Finira’ nona.
La campionessa europea e’ la spagnola Ruth Beitia, l’unica a quota 2,01 (mondiale stagionale eguagliato) superata alla prima. Dietro di lei nell’ordine tre atlete a 1,99: la russa Mariya Kuchina, la croata Ana Simic e la polacca Justyna Kasprzycka. Il campione olimpico del lungo Greg Rutherford aggiunge l’oro europeo alla sua bacheca: 8,29 (-0.4) al quarto salto (quest’anno si era gia’ imposto nei Giochi del Commonwealth), per incrementare di due centimetri una leadership gia’ conquistata con il secondo salto ai danni del greco Louis Tsatoumas (8,15 al primo tentativo), mentre il francese Kafetien Gomis conquista il bronzo con 8,14. E dieci.Tante sono le medaglie d’oro, tra 5000 e 10.000 metri, che dopo oggi Mo Farah puo’ sfoggiare in bancheca.
Sull’anello del Letizgrund il numero uno britannico vince anche i 5000 e completa l’ennesima doppietta in carriera: la quarta dopo quelle di Barcellona 2010 (Europei), Londra 2012 (Giochi Olimpici) e Mosca 2013 (Mondiali). Anche stavolta la sua volata non lascia scampo a nessuno, compreso l’etiope-azero Hayle Ibrahimov che ha inutilmente cercato di inseguirlo, dovendo alzare bandiera bianca a trenta metri dall’arrivo.
Farah vince in 14:05.82 (11:43.03 il passaggio ai 4000 metri) superando Ibrahimov (14:08.32) e il connazionale Andy Vernon (14:09.48), gia’ argento nei 10.000. Il debuttante azzurro Marouan Razine resta lontano dalla testa della gara, concludendo la sua avventura in quattordicesima posizione (14:16.95). L’ultimo titolo assegnato allo stadio Letzigrund e’ nel giavellotto maschile. La Finlandia piazza tre atleti fra i primi quattro, e stavolta prevale il bronzo olimpico Antti Ruuskanen con un notevole 88,01 al terzo ingresso in pedana (record personale e miglior prestazione europea dell’anno).Battuti quindi sia l’iridato ceco VA te(zslav VeselA (84,79), campione uscente, sia l’argento mondiale Tero PitkA mA ki (84,40), a cui sfugge di nuovo la corona continentale (secondo nel 2006 e terzo nel 2010), mentre finisce ai piedi del podio l’altro finlandese Lassi EtelA talo con 83,16 che accarezza il sogno di una medaglia soltanto per pochi minuti, durante il quinto turno di gara.
Iscriviti alla Newsletter (16372)
[post-marguee]
2 commenti