Bruxelles, 29 agosto 2014. La nomina di Federica Mogherini ad Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea (Pesc) appare l’unico punto fermo del Vertice UE straordinario di domani, sabato 30 agosto. Restano, invece, incertezze sulla scelta del presidente del Consiglio europeo.
L’attuale ministro degli Esteri italiano sostituirebbe Catherine Ashton come Mrs Pesc e assumerebbe anche il ruolo di vice-presidente della Commissione Juncker, che dovrebbe insediarsi il 1° novembre.
A questo punto, il successore di Herman van Rompuy dovrebbe essere un esponente di un Paese dell’Est, politicamente PPE o liberale. Si fanno i nomi del premier polacco Donald Tusk, dell’ex premier estone Andrus Ansipe e dell’ex premier lituano Valdis Dombrovskis. Ed è pure in lizza l’ex primo ministro finlandese Jyrki Katainen, già designato commissario europeo.
Nomina sicura, dopo l’appoggio di Angela Merkel in cambio di un sostegno spagnolo contro l’asse franco-italiano pro-flessibilità – tra l’altro indebolito dai recenti sviluppi francesi – sarebbe anche quella dell’ex ministro dell’Economia spagnolo, Luis De Guindos, alla guida dell’Eurogruppo.
Dopo il vertice e le nomine, il presidente eletto Jean-Claude Juncker dovrà assegnare i portafogli della Commissione europea, dove resta da sciogliere il nodo del numero delle donne: ve ne sono ora al massimo sei, e il Parlamento europeo minaccia di bocciarla in aula se non saranno almeno nove, quante nella Commissione Barroso 2.
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