“Una parte di quello che raccontiamo è accaduto, anche se ovviamente non è possibile scriverne con nomi e cognomi. Quello che abbiamo provato a mettere in scena è un aspetto del lavoro dei nostri Servizi che molte volte viene ignorato” e cioé il fatto che negli ultimi anni “hanno riportato a casa non so quanti ostaggi, e non soltanto ostaggi italiani, ma anche di Paesi che formalmente ed ufficialmente sostengono di non voler pagare riscatti e trattare con i terroristi”. E’ con queste parole che il giornalista Andrea Purgatori presenta la fiction ‘Ragion di Stato’, di cui ha firmato il soggetto e la sceneggiatura insieme a Laura Ippoliti, che andrà in onda in prima serata su Rai1 lunedì 12 e martedì 13 gennaio.
Paesi che, sottolinea Purgatori, “si appoggiano ai nostri Servizi che sono in grado di riportare a casa giornalisti, operatori commerciali e diplomatici. Questo è una parte del racconto del nostro Paese: i nostri Servizi Segreti funzionano e non hanno più quegli aspetti di deviazione che c’erano prima. Abbiamo svariate migliaia di militari impegnati in missione all’estero che non sono soltanto di pace: la loro incolumità dipende in gran parte da ciò che i servizi segreti fanno in quelle aree di guerra. Non dimentichiamoci che Nicola Calipari è morto per riprendere un ostaggio dopo averne liberati una decina”.
La spy story, una coproduzione Rai Fiction e Cottleya per la regia di Marco Pontecorvo, si sviluppa tra l’Italia, l’Afghanistan e il Libano. E’ ambientata cinque anni fa al culmine della presenza del contingente italiano in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione militare a guida Nato. Il Capitano Rosso (Luca Argentero) e il colonnello Fontana (Andrea Tidona), trattano per una tregua che, però, determina la cattura del colonnello Fontana nel corso di un’imboscata. Per liberarlo i Servizi si affidano alla mediazione di un signore della guerra libanese, Rashid. Rosso deve occuparsi della protezione di Rania, la moglie di Rashid, e di sua figlia. In modo inaspettato tra Rosso e la donna scocca una passione che non sarà certo priva di conseguenze.
“Non si può trascurare il fatto -osserva Laura Ippoliti- che questa è una storia d’amore tra un’operativo dei Servizi Segreti di un Paese occidentale e una donna mediorientale. La simbologia di questa storia è l’incontro di due mondi.Ciascuno dei due personaggi capisce che l’unica strada per superare le divergenze e lo scontro è la conoscenza dell’altro”. Ad interpretare il ruolo di Rosso è appunto Luca Argentero. “Nelle parti in cui domina l’azione -dice- ho lasciato emergere il dodicenne che è in me: saltare con un fucile finto in mano è la parte ludica, entusiasmante della fiction. Raccontiamo -aggiunge l’attore- la storia di persone pronte a sacrificare la propria vita per la Nazione e la bandiera”.
Nella fiction, girata tra l’Italia e la Tunisia, Anna Foglietta veste i panni di Stella, agente dei Servizi che collabora nel team guidato dall’ammiraglio Massa, (Giorgio Colangero) direttore dell’Aise. “Stella è una donna interessante -spiega Foglietta- è un militare dell’esercito, solida, fredda che non lascia trapelare le proprie emozioni se non nell’ambito domestico. Rosso invece è più fragile. Stella è omosessuale, ed è interessante che su Rai1 venga mostrata l’omosessualità non come un problema, ma come una condizione”. Ad interpretare il ruolo di Rania è Raina è invece Saadet Aksoy.
A mettere l’accento sulla varietà dei temi raccontati, è il direttore di Rai Fiction Eleonora Andreatta evidenziando che la fiction è di fatto “una storia di spionaggio ambientata in un contesto internazionale mescolata ad una vicenda d’amore”. Un prodotto che amplia “l’offerta di genere della Rai”. Questa miniserie infatti percorre “un genere diverso dalla tradizione italiana, quello della spy story, molto praticata nella grande tradizione cinematografica statunitense”.
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