Fabrizio Moro

Fabrizio Moro in concerto al Teatro Puccini


A poco più di un mese dall’uscita, Fabrizio Moro porta in tour i brani del nuovo album, “Via delle Girandole 10″. A Firenze il cantautore sarà in concerto sabato 25 aprile al Teatro Puccini (ore 21 ).
Anticipato dal singolo “Acqua”, “Via delle Girandole 10″ (Fattoria del Moro/Sony) è il settimo lavoro in studio del cantautore calabrese.

L’album ha debuttato al 10° posto della classifica di vendita (fonte Gfk Retail) e vede atmosfere più acustiche e disincantate rispetto ai lavori precedenti, sonorità ricercate che spaziano tra il rock, il folk e il cantautorato in pieno stile anni ’70.

“Per la prima volta – spiega Moro – ho messo al centro dei racconti la mia vita e tutte le cose che mi sono successe durante un anno molto intenso”.

Il cd è stato registrato in analogico e in presa diretta. Sicuramente il disco ‘più personale’ di Fabrizio. Successivamente alla sua uscita, “Via delle Girandole 10″ è diventato un tour teatrale, partito il 10 aprile da Torino per fare tappa nei più importanti teatri d’Italia.

Così Fabrizio racconta il suo nuovo lavoro, traccia per traccia….

BUONGIORNO PAPA’ – “E’ un brano in cui ho voluto esprimere il mio ‘non rapporto’ con mio padre, un uomo che ho sempre rispettato e che, indirettamente, mi ha insegnato tanto anche se credo non se ne sia mai accorto. Dopo averlo visto, per una vita, alzarsi alle 5.30 di mattina per andare a lavorare, mi sono accorto di non avergli mai detto buongiorno. Questa canzone è un modo per dirglielo e per dirgli tante altre cose ‘indirettamente’, come ha fatto lui con me”.

LA PARTITA – “Sono, da sempre, un tifoso di calcio. Nasco e cresco in una famiglia e in un ambiente di Ultrà. Mi riconosco in una serie di principi e di codici d’onore che i VERI ultrà applicano al loro percorso di vita. Da diverso tempo, avevo in mente di realizzare una descrizione musicale sul mondo di quelli che, ogni domenica, il calcio lo vivono sugli spalti con passione, con orgoglio e con l’anima appesa a un filo per 90 minuti. Avevo scritto una strofa quando, un colpo di arma da fuoco sparato da un poliziotto, uccise Gabriele Sandri ma ho lasciato il brano incompiuto per diverso tempo. Quando è morto il tifoso napoletano Ciro Esposito, si è aperto un canale di riflessione ancora più profondo dentro di me e tutte le parole che mancavano, sono uscite in poco tempo. Ho riletto questo pensiero in musica, perché credo che una partita di calcio vissuta intensamente dagli spalti, è una delle cose più belle che possano accaderti nella vita e non è giusto accostare questo sentimento così positivo, alla morte. Il calcio non dovrebbe aver nulla da spartire con la violenza e con la morte, proprio perché è lo sport che più si avvicina alla vita.

ACQUA – “Acqua racconta tutte le sensazioni assorbite durante il percorso, parla di viaggi infiniti tra una città e l’altra per andare a suonare… Racconta lo stato d’animo con cui ho affrontato le difficoltà e le gioie incontrate da qualche anno a questa parte, da quando la mia vita è cambiata. Racconta del mio amore e dei miei figli, racconta del bene che voglio ai miei fans. E’ ‘vita’ descritta in musica, parla di me e di tutta l’acqua che è passata sotto le mie scarpe, fra le mie mani, davanti agli occhi e nello stomaco…” .

TU – “Queste parole sono dedicate a mio zio Vittorio, una persona speciale, un uomo che ha affrontato il margine col sorriso sempre sulla bocca, senza progetti a lunga scadenza, con i suoi vizi, vivendo alla giornata finché, un giorno, è andato via… e non è più tornato”.

ALESSANDRA SARA’ SEMPRE PIU’ BELLA – “Questa canzone parla della luce, la luce negli occhi di una persona che non dimenticherò mai. Parla di uno dei periodi più belli della mia vita, quando tutto era in continuo cambiamento ma, la spensieratezza, sembrava eterna. Parla di una ragazza a cui tutti volevamo bene. Ci sono persone che dentro hanno qualcosa di diverso, qualcosa di cui gli altri si nutrono… Alessandra era così… bellissima nella sua semplicità, come la musica, come la vita”.

IL VECCHIO – “Il vecchio è la parte più stanca che sta dentro di me, la parte che non tollera più la società in cui vive, la parte che non riesce più ad avere rapporti sessuali occasionali, la parte che non si meraviglia più di nulla, quella che ha capito ormai tutto, quella parte che cerca di ritrovare l’entusiasmo ma non ce la fa. Il vecchio è la parte di Fabrizio che è cresciuta più in fretta e che resta li, scazzata ad aspettare lo scorrere del tempo che fluisce. Il vecchio è la parte decadente dell’anima che, ogni tanto, prende il sopravvento, su quella più giovane, la parte più anziana… vecchia come il twist che accompagna questa canzone”.

DA UNA SOLA PARTE – “Questa canzone è un inno per tutti quelli che hanno coraggio di prendere una posizione netta e chiara nella vita, per chi ha il coraggio di dire la sua, anche se va contro corrente, anche se va contro tutti. Questa per me è rivoluzione, una parola che ancora mi fa sognare, nonostante oggi schierarsi da una sola parte equivale a determinare un limite al proprio percorso, perché questa società ci vuole schiavi e tiepidi, con un piede su due staffe e mai troppo diretti, sono parole scritte per chi invece, ha scelto di difendere il proprio credo e le sue proprie idee senza paura di essere censurato e messo al bando perché, come canto nell’ultima strofa, credo che non aver paura di scegliere sia importante quanto vivere”.

L’ILLUSIONE – “Dopo essere stato per tanto tempo con una persona che per me ha rappresentato tutto, la mia compagna, la mia migliore amica, la mia valvola di sfogo, la casa in cui nascondermi, la medicina contro l’ipocondria, mi sono accorto che stavo con lei proprio perché rappresentava tutto ciò, tranne che l’amore. A volte la persona con cui stai meglio, non è detto che sia anche quella che ti fa vibrare le corde dell’anima e spesso ti accorgi che tutto quello che hai vissuto insieme, lo hai vissuto perché non riuscivi a viverlo da solo. Spesso, mi sono chiesto cos’è l’amore, ma non ho mai saputo rispondere. Però, credo che quella sensazione di vicinanza pratica e nello stesso tempo di distanza emotiva, sicuramente non lo è. Sicuramente quella sensazione è l’illusione di un amore: questa canzone parla dell’illusione che io ho vissuto in prima persona”.

I REMEMBER YOU – “In passato, ho avuto il mito dell’America, l’America come terra libera, un posto speciale come nessun altro posto al mondo, un posto democratico, politicamente, civilmente e tecnologicamente avanzato. Crescendo mi sono accorto che non è tutto oro quello che luccica e, nel corso di questa nostra storia contemporanea, ci sono stati eventi che hanno seriamente messo in discussione tutto quello che prima pensavo sull’America. In questa canzone mi rivolgo all’America, la terra di tutti, usando una metafora femminile e proprio, perché è la terra di tutti che oggi la vedo un po’ come la puttana che in qualche modo mi ha deluso”.

CIAO ZI – “Un tema che per me significa ‘arrivederci’, senza parole, senza musica, ultima traccia dell’album che mi ha tolto più energie in assoluto. Ho voluto riassumere tutto quello che ho provato nell’arco di questa produzione, sia le gioie che i dolori, in questa breve espressione musicale che inizia in maggiore, poi va in minore e finisce…in maggiore”.

FABRIZO MORO (biografia) – Classe 1975, Fabrizo Moro si avvicina alla musica giovanissimo. Obbiettivo: suonare la chitarra, che inizia subito a strimpellare da autodidatta.
La sua tecnica si affina, e cantare tra le quattro mura di casa non gli basta più. Il 2000 segna la partecipazione al festival di Sanremo, nella sezione giovani. E in contemporanea esce il suo album d’esordio, “Fabrizio Moro” (BMG Ricordi).
Nel 2004 pubblica in lingua spagnola il singolo “Situazioni della vita” insieme a brani di Neffa, Alex Britti, Lucio Dalla, Claudio Baglioni e di altri big della canzone, nella compilation per il Sudamerica “Italianos para siempre” distribuita dalla Universal.
Il singolo “Eppure pretendevi di essere chiamata amore” esce nel 2004, seguito nel 2005 da “Ci vuole un business”, utilizzato dalla Croce Rossa Italiana per campagne sociali.
Nello stesso anno entra a far parte del team di Giancarlo Bigazzi e Marco Falagiani, con cui inizia a lavorare per la realizzazione del nuovo album.
Arriva così, nel 2007, alla 57ma edizione del Festival di Sanremo con “Pensa”, che vince sia il premio della critica che la sezione giovani. Nel 2008 torna, nella sezione big, con “Eppure mi hai cambiato la vita”, seguita da un nuovo album, “Domani”.
Dopo avere pubblicato nell’estate 2009 “Barabba”, torna a farsi sentire ad inizio 2010 partecipando nuovamente al Festival con “Non è canzone”, che però viene eliminata durante la quarta serata.
In contemporanea con la partecipazione al Festival esce “Ancora Barabba”, album che comprende l’EP del 2009, la canzone sanremese e 6 nuovi inediti.
Nel 2013 arriva il nuovo lavoro “L’inizio” seguito nel 2015 da “Via delle Girandole 10”.

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