Ramin Bahrami e Danilo Rea
Ramin Bahrami e Danilo Rea

Ramin Bahrami e Danilo Rea: il 12 luglio anteprima mondiale Umbria Jazz


Ramin Bahrami e Danilo Rea, due pianoforti e quattro mani per un omaggio all’imponente eredità musicale di Johann Sebastian Bach: …IN BACH?. Un concerto dedicato alla produzione per tastiera meno conosciuta del compositore tedesco le cui opere occupano una posizione di assoluto rilievo nella storia della musica, sia per il loro valore intrinseco che per il ruolo storico dell’intera produzione.

Il progetto sarà presentato in anteprima mondiale a Umbria Jazz il 12 luglio alle ore 12 al Teatro Morlacchi.

..IN BACH? è un viaggio musicale in cui la musica classica di Bahrami si sposa con le incursioni jazz del maestro Danilo Rea che grazie alla sua grande versatilità e apertura musicale si conferma uno dei più importanti pianisti jazz italiani capace di spaziare in composizioni classiche e non solo. Con questo dialogo di generi il concerto rende più accessibile il mistico mondo bachiano anche alle nuove generazioni.
“Un vero amore inseguito per molti anni, un amore passato dai piano solo dedicati alle grandi arie liriche ai concerti per piano ed orchestra – spiega Danilo Rea – aggiungendo l’improvvisazione a ciò che i grandi compositori avevano scritto. Un sogno di libertà interpretativa che trova coronamento in questo duo dedicato all’arte del grande Bach, fonte inesauribile di ispirazione per la musica che è stata e di quella che sarà. E grazie a Ramin e alla fiducia reciproca troveremo nuovi incanti”.
…In Bach? vuole dare nuova linfa e vitalità ad un repertorio di dubbia attribuzione. “Negli anni successivi alla sua scomparsa, della musica bachiana si persero quasi completamente le tracce – spiega Ramin Bahrami. Ecco perché i brani che entrano a far parte di questo progetto sono stati per lungo tempo oggetto di studi filologici da parte del Bach Archiv di Lipsia (che li possiede tutt’ora), ma la complessità polifonica non lascia più dubbi sull’attribuzione di questi brani a Bach. Brani meno eseguiti di tante altre opere, ma ricchi di spiritualità. Considerando l’estetica, la struttura e lo spirito, non possono non essere che del genio tedesco”.
Senza questa “riscoperta”, queste splendide pagine rimarrebbero sugli scaffali polverosi degli archivi. “Abbiamo il dovere morale di restituire questi tesori all’umanità e liberarli dalla vincolante prassi esecutiva che ne ha fatto dei brani incompresi e dimenticati svuotandoli della loro originalità” racconta il pianista iraniano.
Anche se oggi può apparire anomalo che molti brani siano andati perduti, all’epoca gran parte della musica era scritta per contesti locali e occasioni specifiche; pertanto era raramente stampata e tramandata. Si trattava di un fenomeno comune perché non era importante tramandarla visto che se ne sarebbe scritta altra, nuova, dal gusto più aggiornato.
La produzione di Bach si pone ancora oggi come un momento centrale della cultura musicale occidentale. Le incertezze cronologiche non fanno che rendere più affascinante la costruzione di percorsi di scoperta e ascolto sempre nuovi, dai molti possibili profili. Essa si pone ancora oggi come un monumento aperto, dialogante, la mille volte evocata cattedrale di suoni: al visitatore il compito di entrarvi però con piedi leggeri e disposizione gioiosa.
Ramin Bahrami e Danilo Rea, oltre ai brani meno conosciuti, eseguiranno anche alcune delle composizioni bachiane più famose come “Aria sulla quarta corda” e “Primo preludio e fuga dal clavicembalo ben temperato”.

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