Vinicio Capossela
Vinicio Capossela

Vinicio Capossela, concerto al Teatro La Fenice per celebrare i 25 anni di carriera


Vinicio Capossela celebra con “Qu’ART de Siècle” i venticinque anni di carriera con uno speciale tour europeo che tocca, fra quattro città italiane, anche Venezia. Ad ospitare il cantore, band lieder, songwriter, chansonnier e intrattenitore, compositore di libri e scrittore di canzoni, sarà per la prima volta nella storia dell’artista il Teatro La Fenice nel concerto dal titolo “Naufragi” organizzato da Veneto Jazz per la rassegna Cultnet, in programma domenica 20 dicembre (inizio ore 20.00). Il concerto vedrà come ospite il violoncellista Mario Brunello. Le prevendite sono aperte sul circuito Ticketone e, a breve, sul circuito Hello Venezia.

Vinicio Capossela festeggia il vincolo con l’arte altisonante per natura, la musica. Venticinque anni di carriera, un quarto di secolo bello e buono. Un arco di tempo teso e vibrante, a scoccare parole.
14 dischi, centinaia di canzoni, migliaia di concerti e poi romanzi, documentari, racconti, infiniti progetti e un disco in uscita. Un lungo percorso, umano e artistico, evocato in un breve tour europeo per tappe salienti: Parigi, Berna, Bruxelles, Girona, Madrid, Berlino, Londra, Salonicco. E poi l’Italia, con Catania, Milano, Venezia e Roma. Città come momenti. Un abbraccio di date nel vecchio continente dei ricordi, in straordinari club e teatri dove la memoria cova ancora e in quattro teatri italiani mai affrontati in questi venticinque anni.
L’unicità di queste esibizioni consiste nella loro differenza. Un personale canovaccio musicale la cui integrità è garantita dalle variabili, a partire dagli ospiti: Mario Brunello, Pascal Comelade, Marc Ribot, Victor Herrero, i Cabo San Roque, La Banda della Posta, Manolis Pappos, Dimitri Mistachidis e l’Orchestra Maderna sono mirabili capoversi di alcune delle pagine più entusiasmanti di tutta la vicenda.
Lo stesso discorso vale per il repertorio, che sarà ogni volta diverso, scelto con cura per rispetto al luogo, agli ospiti e alla memoria. Sarà così ovunque, da Parigi a Bruxelles, da Catania a Milano. Questo tour racconta una storia, e ogni concerto è un capitolo a parte. Sonetti, serenate, marcette, gran balli, classici dimenticati, lamenti e pezzi di profondità. Brani corali e d’euforica solitudine. Uno spettacolo di varietà. Di grande varietà. Pirotecnici capovolgimenti di fronte in un turbinio di suggestioni. Non sai mai dove si andrà a parare. Piano bar, folk ancestrale, ballate desertiche: ogni esibizione è una vera sorpresa.
Testimone uditivo del comune sentire, Capossela compone la meraviglia in una geografia sonora, fisica e politica. Sempre a caccia dello spettro armonico e del repertorio delle sue anime. Diverse ma figlie dello stesso spirito, come canzoni. Quelle di Capossela sono radici che camminano. Questa è l’occasione per meglio conoscere il mondo di quest’artista pluridecorato, performer di viscerale istintività. Autore di storie miniate, magicamente condensate nell’astuccio delle canzoni. Si parla di ascese vorticose e cadute edificanti, che solo la musica consente di avvicinare. Pochi precisi accordi e anche le sconfitte suonano bene. Sono canzoni proverbiali. E questi sono concerti speciali, date uniche e irripetibili. Come questi 25 anni, passati, a cambiare d’abito per non cambiare pelle.

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