La-rocca

Tommaso La Rocca al Classico Alighieri di Latina


Dopo le recenti tappe letterarie, svoltesi con successo in Australia ed in Nuova Zelanda, il libro “Con gli occhi del dopo” sarà presentato a Latina, lunedì 4 Aprile, alle ore 11.00, in un incontro tra l’autore, Prof. Tommaso la Rocca, e gli studenti e docenti del Liceo Classico “Dante Alighieri” . Presso l’Auditorium della Scuola Superiore, si parlerà del volume “Con gli occhi del dopo Il figlio del pescatore. Sulle orme di Ulisse” ( edito da Susil Edizioni), già presentato mesi addietro nel Circolo Cittadino. In questa circostanza, nel ruolo di interlocutori interverranno accanto allo scrittore originario di Sperlonga l’attore e regista teatrale Saverio Vallone, figlio del grande attore Raf Vallone, con gli studiosi, Paola Mitrano e Giorgio Maulucci.
Il singolare protagonista del libro è impersonato proprio dall’autore stesso, figlio di padre pescatore e madre contadina, nato a Sperlonga proprio nella Grotta dell’imperatore Tiberio Cesare, e, secondo il racconto di Omero, dimora di Polifemo, il ciclope accecato da Ulisse. La motivazione di base è da collegare all’avventura vissuta dall’intera famiglia La Rocca, riunitasi sul fronte mare della linea di guerra di Cassino e perciò rifugiatasi nell’antro del condottiero romano con lo scopo di ripararsi dai bombardamenti degli “amici-nemici” tedeschi e dei “nemici-amici” alleati. I ricordi di Tommaso vanno al salvataggio personale da sotto le macerie da parte di sua madre in conseguenza della casa centrata dai caccia tedeschi e successivamente alla sopravvivenza agli stenti del tempo grazie al latte di una capra sottratta dal papà proprio ai tedeschi. La parentesi giovanile è corredata da una serie di episodi significativi per quel tempo, come l’iniziale avvio al mestiere di fabbro-meccanico, che venne poi tralasciato con la fortuna e la tenacia di potere continuare gli studi fino a laurearsi all’Università di Urbino e così diventare professore di Filosofia all’Università di Ferrara. Un positivo esito che ha determinato la scelta di condurre ricerche anche nell’ambito della cultura e della filosofia italiana, tedesca e austriaca, con la pubblicazione di importanti libri e saggi di filosofia. Il docente tiene ad evidenziare come all’improvviso si sia ritrovato a comporre questo libro, che lui stesso precisa di non aver composto da solo. “L’autore di questo scritto non sono solo io – ha ribadito l’autore – lo è anche mia madre, almeno per la prima parte. Componiamo questo libro insieme, lei con la memoria, io con la penna. La maggior parte delle storie iniziali che ho scritto me le ha raccontate lei. Lei poteva solo raccontare. Non sapeva né leggere né scrivere, ma era orgogliosa di aver fatto un figlio che aveva imparato a leggere e scrivere. Così io, ora, oltre a scrivere i miei ricordi, posso trascrivere anche i suoi, che lei consegnò a suo tempo, come in eredità, alla mia memoria. Senza le testimonianze di mia madre, la parte più importante, quella iniziale, di questo libro non esisterebbe; e senza la mia penna non esisterebbero neppure i suoi racconti, che, coloro ai quali li ho anticipati a voce, li hanno trovati belli e interessanti”.
Il prof. La Rocca dichiara di essere sensibilmente legato alla Grotta di Tiberio, in cui è nato nel Settembre del 1943, e dove, nell’ottobre del 1957, ha preso parte alla sollevazione della gente del suo paese per impedire che i reperti archeologici appena venuti alla luce nell’antro sul mare Tirreno fossero trafugati e finissero negli scantinati romani. In questo storico libro di memorie, lo scrittore ricuce eventi, episodi, storie dell’epoca della sua infanzia, iniziando proprio con le vicende vissute nella Grotta. In proposito, il versatile poeta Leone D’Ambrosio, come omaggio al suo grande amico conterraneo, nella prefazione ha voluto riportare una sua poesia di affetto verso la prestigiosa località di Sperlonga. Secondo la critica, “le pagine più commoventi sono quelle dedicate al padre pescatore, alla madre e al suo maestro Leone La Rocca, che aveva creduto in lui e nelle sue capacità quando studiare in quegli anni non era da tutti. Il libro è pieno di aneddoti e di foto dell’epoca e di personaggi noti e meno noti di quella Sperlonga di ieri”. Il testo, considerata la completezza dei temi trattati, che riportano verso il mondo antico, merita la necessaria attenzione alla luce delle scoperte che il lettore rivela pagina dopo pagina; il lettore è infatti portato a muoversi tra le antichità romane e tra i tanti episodi di autentico spaccato paesano nell’ambito di una vita pienamente vissuta in tutti i suoi aspetti.
Il libro è corredato da oltre 100 immagini d’epoca, che il musicista ferrarese Sergio Rossoni, Direttore dell’Orchestra de” Il Mulino del Po” e del Gruppo Musicale “Dia-Logo” di Ferrara, ha assemblato e movimentato in un Foto-Film e musicato con una colonna sonora appositamente composta.

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