A Norma Riflessioni sulla Storia Agro che passa attraverso i Centri lepini


Il recente incontro di ‘Letteratura indipendente’, svoltosi a Norma, il 17 aprile scorso, ha fornito un interessante contributo all’approfondimento della storia dell’Agro pontino accanto ad una interpretazione più aggiornata su quanto avvenuto in questa significativa zona nel corso del periodo della bonifica.
La circostanza della presentazione del libro di Mario Tieghi “Quando la terra era promessa”(edizione Ego) ha promosso la trattazione del delicato rapporto delle genti della collina dei Paesi lepini con l’affermazione della campagna di bonifica sui territori della pianura.
La riunione culturale ha fatto sviscerare alcune problematiche in conseguenza del dibattito che è scaturito dal tascabile Omicron grazie alla partecipazione di un attento pubblico.
Gli interventi hanno permesso di definire alcuni passaggi di una storia poco conosciuta e limitatamente apprezzata, che ha caratterizzato gli anni Trenta, nell’ambito della fondazione delle cosiddette Città Nuove di Littoria, Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia.
Giacomo Giuliani, personaggio politico, in veste di conoscitore della storia della sua popolazione, ha riportato all’attenzione l’obiettiva difficoltà dei suoi familiari di trasferirsi nella pianura con il proprio gregge composto da pecore, in conseguenza degli obiettivi timori determinati dall’insistenza della malaria e dalla obbligatorietà sanitaria di dovere assumere le pasticche del chinino, unico antidoto certificato per controbattere il ferale male.
Tra gli interventi messi in campo, durante l’incontro coordinato dalla dr.ssa Chiara Cappelletti, la situazione di difficoltà causata dal complesso rapporto tra la gente lepina con la dinastia nobiliare dei Caetani, proprietaria dei terreni circostanti. E’ stato anche riferito a proposito di una bonifica vissuta talvolta in modo subalterno, con maestranze lavorative da un lato partecipanti all’opera edificatoria dei nuovi centri urbani e dall’altro incerte nel giudizio finale di un procedimento non sempre chiaro a ragione della politica del tempo. La riunione attraverso le parole del giornalista GianLuca Campagna ha così evidenziato l’importanza delle testimonianze dei protagonisti del tempo raccolte all’interno del testo. La sfaccettatura innovativa conseguente ad una discussione opportuna e finalizzata ha così riportato alla memoria dei presenti alcuni aspetti di rilievo.
Tra questi, le vicende della gente di Bassiano che trasmutò la propria condizione itinerante verso le zone del litorale in una realtà fissa con l’edificazione di oltre 100 poderi a Borgo San Donato, nel in un territorio limitrofo alla città di Sabaudia.

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