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Primavera dei Teatri 2016: il festival sui nuovi linguaggi della scena contemporanea


Primavera dei Teatri giunge alla diciassettesima edizione, che si terrà dal 29 maggio al 5 giugno in diversi spazi della città di Castrovillari, dal Protoconvento Francescano a Palazzo di Città, dal Castello Aragonese al capannone dismesso dell’Autostazione. Il festival organizzato da Scena Verticale, con la direzione artistica di Saverio La Ruina e Dario De Luca e quella organizzativa di Settimio Pisano, rinnova la propria volontà di tener fede alla vocazione esplorativa nei confronti degli artisti emergenti, rivolgendo il proprio sguardo alla nuova drammaturgia e alle compagnie di recentissima formazione, per intercettare i segnali più vitali sparsi nella penisola. Un’edizione che lancia e stimola e che, anche quest’anno, propone un cartellone ricco di prime nazionali.

Fanno ritorno a Primavera dei Teatri, dopo la scorsa edizione, alcuni artisti.
Tindaro Granata presenta in anteprima nazionale lo spettacolo Geppetto e Geppetto. Una coppia di uomini, Tony e Luca, da anni forma una famiglia. Tutto segue il corso naturale delle relazioni umane e arriva il desiderio di diventare padri. È una complessa storia di rapporti umani, come spesso multiformi sono i rapporti umani, difficoltosi e non decifrabili.

Vico Quarto Mazzini tornano a Castrovillari per il debutto di Little Europa, uno spettacolo che trae spunto dalla pièce Il piccolo Eyolf di Henrik Ibsen e mira a generare una riflessione sulle motivazioni che spingono l’essere umano a costruire sistemi sociali e sulle motivazioni che poi lo spingono a distruggerli.

La Piccola Compagnia Dammacco presenta Esilio, il secondo passo della “Trilogia della Fine del Mondo”, diretto da Mariano Dammacco in scena con Serena Balivo. Esilio racconta la storia di un uomo che perde il lavoro e gradualmente anche un proprio ruolo nella società fino a smarrire la propria identità.

Tornano a Primavera per completare la trilogia “Tutto è bene quel che finisce”, anche Quotidiana.com con la prima nazionale di Lei è Gesù, col quale provano ad affermare la possibilità che la donna ricopra ruoli per tradizione e consuetudine riservati agli uomini, a cominciare dalla figura di Gesù Cristo.
ATIR Teatro Ringhiera presenta in prima nazionale 32 secondi e 16 di Michele Santeramo per la regia di Serena Sinigaglia. Una storia di tentato riscatto e di immigrazione dal finale troppo simile a tante altre, un finale nel mare, senza Londra all’orizzonte, senza olimpiadi né niente. Lo spettacolo vuole raccontare il nostro atteggiamento di occidentali rispetto a queste storie, la nostra maniera di viverle, dimenticarle, tornare a farci emozionare e dimenticarle ancora.

Debuttano in prima nazionale anche i padroni di casa Scena Verticale con la nuova produzione Il Vangelo secondo Antonio. Scritto e diretto da Dario De Luca questo nuovo lavoro racconta la storia di un brillante sacerdote che si ammala di Alzheimer. Dimenticare di dimenticarsi può essere un punto di arrivo, un ultimo approdo verso la propria interiorità. Il racconto della malattia, condito dall’involontaria comicità che si porta dietro, è anche il pretesto per riflettere sulla fede e sul senso religioso che ognuno di noi, volente o nolente, ha dentro di se.
Un’anteprima nazionale è Ma perché non dici mai niente? Monologo, un testo di Lucia Calamaro messo in scena da Maurizio Lupinelli con Elisa Pol. La protagonista del dramma, Mary, è una donna sola, la cui mente cade a pezzi, il cui marito partì, non si sa né quando né per quale motivo.

La giovane compagnia Guinea Pigs presenta in prima nazionale il suo Trittico della Guerra. Lo spettacolo si articola, come un trittico pittorico, in tre quadri autonomi accomunati dal medesimo tema d’indagine: le guerre contemporanee, nascoste e invisibili, che la società non vede o non riconosce come tali.
Sempre in prima nazionale, apre il programma del festival la compagnia calabrese Hermit Crab con lo spettacolo Giovanna D’Arco – La rivolta, testo d’esordio di Carolyn Gage, per la regia di Luchino Giordana e Ester Tatangelo. Un racconto che parla di tutte le donne, in particolare quelle che scelgono di esporsi e di sovvertire le tradizionali gerarchie di genere.

Contromano Teatro debutta con Pop Corn- diosolosacosa. Un tuffo in un micro mondo, quello di una coppia di età indefinita trincerata in casa. Due insoliti coniugi osservano il mondo dal divano del loro salotto. A forza di guardare una realtà deformata i confini si assottigliano, si confondo, e alla fine svaniscono del tutto. E a quel punto tutto è lecito.

Accanto alle prime nazionali, completano il programma giovani compagnie e artisti emergenti che stanno ottenendo l’attenzione di pubblico e critica:
Teatrodilina presenta Gli Uccelli Migratori, la storia di una persona che sta per arrivare e delle persone che la stanno aspettando. Una commedia originale e arguta, che restituisce allo spettatore tutta una cifra ironica del dolore dei rapporti umani.

Fratelli della Via portano in scena Drammatica Elementare, un esperimento di ludo linguistica fatto di enigmi e tautogrammi a servizio di una favola scolastica che ha come obiettivo quello di viaggiare dentro l’evoluzione del lessico ed esaltarne la forza ritmica e contenutistica.
Compagnia Oyes con Vania racconta le paure, le frustrazioni e il senso di vuoto dei nostri tempi attraverso una drammaturgia originale costruita a partire dai temi e dai personaggi principali di “Zio Vanja”, uno dei capolavori di Anton Čechov che qui assume ancora più acri riflessi di un disagio generazionale.

Principio Attivo Teatro porta in scena Opera Nazionale Combattenti presenta I Giganti della montagna atto III. Una divertente e amara riscrittura dei Giganti della montagna, una riflessione sul teatro a partire dall’ultimo atto mai scritto da Pirandello.

Gli Omini con Ci scusiamo per il disagio rielaborano le voci, le storie, gli aneddoti raccolti in centinaia di interviste, secondo un metodo di raccolta “sul campo” che sfuma ricerca drammaturgica in indagine antropologica. La stazione da “non-luogo” pare trasformarsi oggi, paradossalmente, in luogo del potenziale, in zona sospesa dunque aperta a trasformazione e invenzioni.

Anche quest’anno Primavera dei Teatri conferma la sua vocazione formativa proponendo un laboratorio per attori curato da Francesco Colella, intorno allo Zio Vanja di Čechov. Premio UBU 2010 come “Migliore attore non protagonista”, Colella ha lavorato, tra gli altri, con Luca Ronconi, Federico Tiezzi, Carmelo Rifici.

All’interno del programma del festival, un importante appuntamento è costituito dall’incontro Le Buone Pratiche oltre il decreto. Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia: Primavere a Sud, un focus group con restituzione finale aperta a cura di Associazione Ateatro e Scena Verticale, in collaborazione con Festival Città delle 100 Scale, Rete Latitudini, Teatro Koreja e Teatri di Bari.

Il cartellone si arricchisce quest’anno con diverse iniziative che vedono coinvolte compagnie e artisti calabresi. Tra le novità il Primavera Kids, un progetto dedicato ai bambini con spettacoli, laboratori e attività didattiche a cura di Teatro della Maruca con la partecipazione di TeatroP, Takabum, Tilde Nocera e Con i miei occhi.
Due invece gli eventi performativi: la Resistenza Gastrofonica Viaggiante, a cura di Coltivatori di Musica, e Do di Malto, uno spettacolo di birre a cura di Giuseppe Grosso Ciponte.

Tra gli eventi collaterali in programma il Primavera extra. Visioni e incontri nel cuore del festival, un percorso di avvicinamento alla visione degli spettacoli a cura di Associazione 42° parallelo e Progetto Spettatori Erranti.

Completano il ricco cartellone la presentazione del libro La drammaturgia italiana contemporanea di Dario Tomasello e il laboratorio, destinato agli studenti delle medie superiori, I principi fondamentali sui temi della Costituzione e dell’utopia a cura di Graziano Graziani.

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