Dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia al Giappone


Sarà la più imponente mostra sull’arte veneziana mai ammirata in Giappone e un fondamentale intervento di promozione delle Gallerie dell’Accademia e della città di Venezia in un mondo affascinato dall’arte italiana e dalla Serenissima qual è quello giapponese.

La mostra Venetian Renaissance Paintings from the Gallerie dell’Accademia, Venice è già annunciata in Giappone come l’evento clou delle manifestazioni culturali organizzate per celebrare il Centocinquantesimo anniversario del Trattato di Amicizia e di Commercio siglato nel 1866 da Giappone e Italia, con cui prendevano avvio le relazioni diplomatiche tra i due paesi.

Patrocinata dal Ministero degli Affari esteri e dall’Ambasciata d’Italia a Tokyo, nata sotto l’egida del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo on.le. Dario Franceschini e del Direttore generale Musei, arch. Ugo Soragni, l’esposizione sarà dapprima ospitata al National Art Center di Tokyo (13 luglio – 10 ottobre 2016) per spostarsi successivamente al National Museum of Art di Osaka (22 ottobre – 15 gennaio 2017), vale a dire nei due centri espositivi maggiori del Paese.

L’evento culturale nasce da un accordo sottoscritto due anni fa dal Polo museale veneziano allora diretto da Giovanna Damiani.

Volendo onorare quell’impegno internazionale, la nuova direttrice delle Gallerie dell’Accademia, Paola Marini, ha scelto di proporre al pubblico giapponese una selezione di opere che evidenziassero il carattere di straordinaria unicità della pittura veneziana. Una panoramica di livello che, tuttavia, non priverà i visitatori delle Gallerie di nessuna delle opere simbolo delle Gallerie medesime.

Grazie alla ricchezza della collezioni, sarà possibile far giungere a Tokyo ed Osaka una selezione di oltre cinquanta dipinti che spaziano dal 1450 al 1630, tutti, salvo tre concessi dalla Ca’ d’Oro, provenienti dalle Gallerie dell’Accademia. Per documentare veramente al meglio la nascita, maturità e il tardo sviluppo dell’arte pittorica rinascimentale veneziana. Una esposizione di grande qualità e spettacolarità, articolata in sezioni tematiche e tipologiche.

Ad affiancarla nella cura della mostra, Paola Marini ha chiamato il professor Sergio Marinelli, dell’Università Ca’Foscari, che ha coordinato il folto gruppo degli autori delle schede in catalogo. Con loro ha attivamente collaborato il personale delle Gallerie dell’Accademia (funzionari, restauratori, registrar).

Per parte giapponese, collabora il professor Koshikawa Michiaki, la cui competenza sull’arte veneta è nutrita da approfonditi studi. La mostra ha anche coinvolto un gruppo di giovani ricercatorii impegnati a individuare un percorso dai caratteri originali, lungo un tragitto notissimo e apprezzato in tutto il mondo.

Così, accanto ai capolavori assoluti e notissimi – anticipa Paola Marini – possiamo presentare autori e dipinti che offrono il piacere della ‘scoperta’ e arricchiscono la visione di un tessuto culturale dalle molteplici voci”.

“L’iniziativa – evidenza la dottoressa Marini – ha costituito l’occasione per effettuare anche una ricognizione mirata e una selezione delle opere presenti nei depositi del museo, che, a seguito di un’attenta revisione del loro stato di conservazione, effettuata a cura dei suoi restauratori, e al reperimento di adeguate cornici, necessarie alla migliore presentazione delle opere, si rendono ora disponibili anche per futuri progetti espositivi di respiro nazionale ed internazionale”.

«L’originalità di questo progetto risiede – riconosce il Direttore Generale Musei del Ministero per i Beni Culturali, Ugo Soragni – nella possibilità di sottoporre all’attenzione di una platea internazionale e nella fattispecie giapponese i grandi Maestri attori dell’antagonismo culturale e artistico verso il più conosciuto Rinascimento fiorentino”.

“L’ esposizione si presenta come un esempio virtuoso della proficua collaborazione che le Gallerie dell’Accademia di Venezia, valorizzate nel loro ruolo di museo autonomo grazie alla recente riforma del sistema museale nazionale, hanno saputo instaurare con altre istituzioni cittadine e con l’imprenditoria privata: accanto al museo statale vi hanno infatti preso parte l’Università di Ca’ Foscari, che ha condiviso con la Direzione del museo la curatela della mostra, ed una società privata a cui sono stati affidati gli aspetti organizzativi connessi all’evento”.

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