Stefano Bollani: lunedì 18 luglio al Valdarno Jazz Summer Festival


“Napoli: un universo parallelo in cui mi sono trovato a vagare spesso, da solo o con compagni di viaggio. E stavolta sono davvero tanti gli amici che mi hanno aiutato a imbastire questo affresco”. Così Stefano Bollani introduce il suo ultimo album “Napoli Trip”, che sarà presentato lunedì 18 luglio alle 21.30 sul palco del 28esimo Valdarno Jazz Summer Festival in piazza Masaccio a San Giovanni Valdarno.

Il comune in provincia di Arezzo anche quest’anno rinnova la propria collaborazione con l’evento che porta in Toscana le stelle del jazz internazionale, e che si svolgerà fino al 25 luglio sul territorio del Valdarno diretto dai musicisti Daniele Malvisi e Gianmarco Scaglia, in collaborazione con Music Pool.

Napoli per Bollani è una vecchia ma mai sopita passione, che ora racconta in un disco la cui creazione lo ha spinto a comporre nuovi brani e a improvvisare sulla musica partenopea del passato. Ecco perché ha voluto dalla sua parte un grandissimo personaggio napoletano, il compositore e polistrumentista Daniele Sepe, e un compare di vecchia data, Nico Gori: sassofonista e clarinettista che saranno supportati da Bollani al piano e al fender rhodes, e dal grande Jim Black alla batteria, per aggiungere nuovi sapori a una ricetta del tutto originale. Durante la serata si avvicenderanno classici indimenticabili come “Reginella” e “O’sole mio”, rivisitazioni di grandi autori quali Renato Carosone e Pino Daniele, oltre a pezzi completamente inediti.

“Salgo sul palco per imparare ogni sera perché è più conveniente che pagare uno psicanalista” – racconta il pianista, che lungo la sua carriera artistica ha raccolto stimoli ovunque, indagando la musica del passato ma soprattutto esplorando il presente, l’attimo, improvvisando a fianco di grandi artisti come il suo nobile mentore Enrico Rava, Richard Galliano, Bill Frisell, Paul Motian, Chick Corea, Hamilton de Holanda. Con lo stesso animo si è insinuato all’ interno di orchestre sinfoniche come la Gewandhaus di Leipzig, la Scala di Milano e l’Orchestre National de Paris facendosi prendere per mano da direttori coraggiosi e entusiasti come Riccardo Chailly, Krjstian Jarvi, Daniel Harding. Insieme al bassista Jesper Bodilsen e al batterista Morten Lund, da 12 anni, cerca il modo di far vivere al pubblico lo stesso divertimento che provano loro ogni qual volta le voci dei loro strumenti si uniscono.

Bollani celebra la forma-canzone fianco a fianco con Caetano Veloso e Hector Zazou ma anche insieme a noti conterranei quali Irene Grandi, Fabio Concato, Elio e le storie tese. Quando non suona, scrive libri o inventa spettacoli teatrali come “Primo Piano”, con la Banda Osiris o “La regina dada”, scritto e interpretato insieme a Valentina Cenni, che oltre che attrice è la donna che vive al suo fianco. In radio, complice David Riondino, ha dato vita al Dottor Djembè, onnisciente musicologo che ha sparso semi di ironia e sarcasmo per svariati anni dai microfoni di RadioRai3. In tv, dopo l’esperienza alla corte di Renzo Arbore, si è lanciato per Rai3 in jam-session di parola e musica in due stagioni del suo Sostiene Bollani.
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