Alta tensione in Germania: ancora sangue, ancora morti e feriti


Ancora sangue, ancora morti e feriti, ancora terrore. Ieri, domenica 24 luglio, assalto a colpi di machete a Reutlingen, nel sud della Germania. E’ accaduto nei pressi di un ristorante di kebab nella Listplatz: un uomo armato con il machete ha ucciso una donna e ha ferito altre due persone, prima di essere bloccato dalla polizia. Secondo quanto riferito dalla polizia tedesca, l’aggressore è un richiedente asilo siriano di 21 anni. L’uomo “ha avuto una discussione” con la vittima, sua collega, e l’ha uccisa “con un machete”, prima di colpire una seconda donna e un uomo, rimasti entrambi feriti.

L’uomo sarebbe già noto alla polizia per altri atti di violenza. “Alla luce delle prove disponibili l’autore ha agito da solo, e probabilmente non c’è pericolo per la popolazione di Reutlingen e dintorni”, ha aggiunto la polizia in un comunicato. Il movente dell’omicidio, secondo un portavoce, sarebbe “passionale”. La donna uccisa era polacca, forse incinta, e nel ristorante si occupava di lavare le stoviglie. Secondo quanto un collega dei due ha riferito al giornale locale Stuttgarter Zeitung, il 21enne si era innamorato di lei. “Era completamente fuori di testa. Correva con il machete persino dietro a una volante della polizia”, racconta un testimone al giornale tedesco Bild. Il testimone aggiunge che a un certo punto “il conducente di una Bmw ha accelerato e lo ha investito. A quel punto era disteso a terra e non si muoveva più”.

Ancora un siriano sempre ieri sera verso le 22, ad Ansbach in Baviera quaranta chilometri da Norimberga, un 27enne siriano, ha perso la vita nell’esplosione dell’ordigno che portava con sé causando il ferimento di 12 persone di cui tre in modo grave. Secondo quanto reso noto dal ministro degli Interni bavarese Joachim Herrmann, durante una conferenza stampa, il vero obiettivo dell’attacco era un festival musicale. Oltre 2.500 persone sono state evacuate.

L’attentatore, noto alle forze dell’ordine, aveva tentato il suicidio due volte ed era stato ricoverato in un ospedale psichiatrico. Non era stato deportato per la difficile situazione in Siria. “Il movente terroristico non è escluso”, ha dichiarato Herrmann che ha annunciato misure per scongiurare abusi da parte di chi chiede il diritto di asilo. “E’ terribile che qualcuno abbia abusato dell’opportunità di aver trovato rifugio qui – ha affermato il ministro – dobbiamo fare il possibile affinché una simile violenza nel nostro Paese, perpetrata da chi chiede asilo politico, non si diffonda ulteriormente”.

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