What Did You Expect From The Vaccines? è l’album di debutto del gruppo. Undici canzoni, undici emozionanti brani registrati “velocemente e senza fatica” lo scorso anno in meno di un mese a Londra ad opera del produttore Dan Grech.
E’ un disco in cui si privilegia “la canzone” su tutte le altre discipline artistiche. Lo si nota particolarmente in uno dei brani più corti dell’album (e più da capogiro), If You Wanna.
“Quella canzone ha rappresentato la svolta”, spiega Justin Young, cantante leader di The Vaccines. “Ha definito chiaramente chi eravamo e dove stavamo andando. Quello che è seguito è stato un processo di pulizia e riduzione dei brani alla loro essenza”.
If You Wanna colpisce così tanto per la sua semplicità che la versione demo messa online dalla band nell’estate del 2010 venne subito notata. E’ stato quello il punto di partenza per il gruppo: Freddie Cowan (chitarra), Arni Arnason (basso) e Pete Robertson (batteria) accanto a Justin hanno dato il calcio d’inizio ai The Vaccines nella primavera del 2010, dopo alcuni mesi di prove per perfezionare il loro sound.
“Non siamo partiti con in mente una missione ma quando abbiamo cominciato a suonare presto ci siamo resi conto che oltre al nostro condiviso amore per “la perfetta canzone pop” esisteva un vero e proprio legame, ci sentivamo tutti rinvigoriti ed eccitati dalla musica che stavamo creando”, dice Justin. “Se abbiamo fatto una ricerca è stato per creare una musica pop piena di profondità ed emozione, quel genere che The Modern Lovers, The Vevet Underground e The Clash rendono così semplice”.
“Molti degli arrangiamenti erano assai più complicati al momento della creazione delle canzoni”, aggiunge Justin, “ma siamo giunti ad un punto in cui sapevamo di poter ripulire via tutto. Essere così diretti ci sembrava portare a emozioni più forti”.
E’ per questo che Justin afferma: “Alcune delle canzoni di The Vaccines sembrano semplici, ma farle apparire tali è una delle cose più difficili da fare”.
Prendete ad esempio il minuto e mezzo di acuto di Nørgaard o del singolo di debutto Wreckin Bar (Ra Ra Ra), brani che rappresentano perfettamente il trampolino del panorama sonoro di base di The Vaccines. Essi sono più che moderne ninnananne, sono brani che si fanno strada nella coscienza e da lì non se ne vanno”.
Oppure il balbettato brano Wolf Pack o il giovane romanticismo di Under Your Thumb: pezzi ostinati e sicuri di sé, testamento di un giovane ma quasi veterano compositore che ha scritto il suo primo brano all’età di undici anni (“sulle ragazze e sulle cose da ragazze, roba che io non capivo molto bene”) e passato la sua adolescenza in varie band.
Eppure il debutto dei Vaccines non è solo l’energia dei Ramones e la spavalderia dei Jesus and Mary Chain. Blow It Up è pura atmosfera ipnotica, la più riconosciutamene evocativa, ora come alla sua prima uscita a Londra lo scorso ottobre, al Flowerpot Show. Poi Wetsuit, più un inno moderno che una canzone pop, la chitarra di Freddie che convince con colori decisi presi dalla nuda strofa e cori importanti e coraggiosi. “Sono sempre stato più dentro al suono che alle canzoni”, afferma il chitarrista, fratello più piccolo degli Hottor’s Tom. “questo è quello che io porto alla band: carattere”:
“La mia canzone preferita del disco è Family Friend”, dice Arni circa la composizione che chiude la selezione. “Penso che confezioni bene tutto il lavoro. I brani di Justin sono belli, ma concludono il disco con un punto interrogativo. Questo è ciò che facciamo….. ma è anche ciò che in futuro dovremo fare”.
“Voglio che tutti amino il disco quanto noi”, dice Justin circa il debutto della band. “Voglio che si emozionino quanto me anche per quello che i Vaccines faranno in futuro. Voglio che si uniscano a noi e si lascino trasportare da qualche altra parte. Sono eccitato da tutte le prossime canzoni che so di avere dentro di me: sono esaltato da quello che verrà”.
Cosa vi aspettate dai The Vaccines? Eccitazione, emozione, melodia, forza, romanticismo….? E’ tutto contenuto nel loro album di debutto: anche se forse, la cosa più esaltante è che in esso vi sia l’indicazione di ciò che ci si potrà aspettare in futuro dai suoi creatori. Anche il nome, ‘What Did You Expect Of The Vaccines’, è una dichiarazione d’intenti, siatene certi……
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