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Storia
Urbanistica
La fondazione di Sabaudia
fa parte di un piano di radicale trasformazione di un vasto
territorio oggetto della bonifica dell'Agro Pontino; questo
occupava tutta la pianura tra i monti Volsci, Lepini e il
mare lungo la costa tirrenica che va da Nettuno a Terracina.
La zona, paludosa e malarica, ma tuttavia non priva di un
fascinoso e spettacolare paesaggio, era stata più volte
nei secoli oggetto di interventi bonificatori che , pur lasciando
tracce ampie e indelebili (la linea Pio lungo la via Appia,
la regolarizzazione nel fiume Sisto, l'Abazia di Fossanova
sono le più evidenti) non erano mai riusciti ad avere
un carattere risolutivo.
La storia dell'acquisizione
dei terreni del Comune di Sabaudia si intreccia però
con le date della costruzione della città. È
opportuno quindi ricostruirne la cronologia, perché
questa ci fa comprendere bene tutto il meccanismo dell'operazione.
La parte più consistente di questi terreni era costituita
dalla Selva Marittima di Terracina, di proprietà di
questo Comune. Il 7 novembre 1928 Leandro Pace, Podestà
del Comune di Terracina firma una convenzione in base alla
quale l'ONC assume la gestione della Selva. Il verbale di
consegna è del 7 gennaio 1929, per cui a quella data
l'ONC "entra in pieno possesso anima et corpore della
gestione patrimoniale del fondo suddetto". Il 18 dicembre
1932, in occasione dell'inaugurazione di Littoria, Mussolini
annuncia che il 21 aprile 1933 sarà fondato anche il
nuovo Comune di Sabaudia. Non è ancora decisa, però,
la precisa località ove sorgerà il nuovo centro.
L'8 marzo 1933 V. Orsolini
Cencelli, presidente dell'ONC, comunica al Podestà
di Terracina di "essere venuto nella determinazione di
procedere all'acquisto dell'utile dominio dell'intera Selva"
e di assumere per conto dell'ONC tutto il fondo in enfiteusi
dal comune stesso. Nell'aprile 1933 lo stesso Cencelli sceglie
l'area per il futuro centro di Sabaudia nel corso di un sopralluogo
e la descriverà più tardi con toni leggendari
che restituiscono assai bene il clima nel quale venivano realizzate
la bonifica e le nuove fondazioni ". Il bando di Concorso
per il Centro di Sabaudia è del 21 aprile 1933; esso
era assai stringato, ma molto preciso e dettagliato nell'elenco
e nella destinazione degli edifici da costruire. I progetti
dovevano essere consegnati il 25 maggio dello stesso anno.
La Commissione giudicatrice della quale facevano parte, oltre
agli ingegneri dell'Ufficio Tecnico dell'Opera Nazionale per
i Combattenti, anche Gustavo Giovannoni, Vincenzo Fasolo ed
Adalberto Libera, dichiara vincitore il bel piano redatto
da Gino Cancellotti, Eugenio Montuosi, Luigi Picconato e Alfredo
Scalpelli.
Solo l'8 giugno 1933, però,
è firmato il contratto per la cessione in "enfiteusi
perpetua" della Selva Marittima dal Comune di Terracina
all'ONC, ad un canone annuo di 80 lire per ettaro da erogarsi
in due rate semestrali anticipate (l' gennaio e l' luglio
di ciascun anno). Il documento precisa i confini della Selva
"a Nord con il confine territoriale del Comune di Cisterna
(Rio Nocchia) e di Sezze; ad Est con il fiume Sisto; a Sud
con la Colonia Elena già nell'Opera Nazionale Combattenti
e confine territoriale del Comune di S. Felice Circeo; e ad
Ovest con il lago di Paola, lido marittimo e Lago di Caprolace".
Con ciò l'ONC assumeva anche la responsabilità
e la spesa per tutte le opere inerenti alla bonifica, fossero
esse di carattere tecnico, idraulico, agrario, igienico. In
particolare nell'articolo 10 veniva riconosciuto all'ONC la
"facoltà di cedere e frazionare i beni di cui
al presente atto trasferendo nei singoli concessionari gli
obblighi e i diritti assunti in proprio". Il verbale
di Consegna verrà quindi stipulato nel 5 settembre
1933. Nel documento si specifica la superficie complessiva
della Selva (10.300 ettari, are 79 e centiare 42) e se ne
ribadiscono i confini. Si precisa, quindi, che molte aree
del fondo erano occupate dal Consorzio per la Bonifica di
Piscinara il quale si era fatto carico della costruzione della
via Litoranea lvlediana, della strada di Sacramento, del canale
diversivo Nocchia e dell'ampliamento del fiume Sisto, oltre
che di numerosi altri canali e fossi.
Nel luglio 1933, infine, era
stata presa un'importante decisione: quella di "bonificare"
la Selva attraverso l'"abbattimento del bosco e la suddivisione
in poderi" da assegnare ai concessionari, "così
come era stato fatto precedentemente in altre tenute dell'Agro
Puntino, ad eccezione però di una zona della superficie
di circa 3.000 ettari, nei pressi della sorgente città
di Sabaudia che sarà mantenuta a bosco" . Si tratta
dell'area attualmente denominata Selva del Circeo e facente
parte del relativo Parco Nazionale.
Il territorio di Sabaudia
veniva cosi a delinearsi nelle sue caratteristiche principali;
il Centro sul bordo del lago attraversato da un ponte fino
alla litoranea, alle spalle la Selva tagliata in due dalla
direttrice della Migliara 53 che puntava direttamente sulla
torre del Municipio, intorno la corona dei poderi e i due
Borghi San Donato e Vodice.
La costituzione del Comune di Sabaudia è approvata
con R.D.L. il 4 agosto 1933. I confini del territorio comunale
vengono però definiti in un'area più vasta rispetto
ai territori della Selva Marittima di Terracina, allargandola
fino alla foce del Rio Martino alla Torre del Lago Fogliano
fino all'incontro del Fiume Sisto. In tal modo il Comune di
Sabaudia viene ad inglobare anche i terreni dell'Università
Agraria di Bassiano, dove poi sorgerà Borgo San Donato.
La città, fondata nell'agosto 1933, sarà inaugurata
il 15 aprile 1934.
Solo il 26 settembre 1935 un regio
decreto delimita definitivamente il perimetro del capoluogo
del Comune di Sabaudia ed "il trasferimento al medesimo
delle proprietà delle aree appartenenti all'Opera Nazionale
Combattenti". Il Comune era con ciò "tenuto
a corrispondere all'ONC, al momento della vendita una indennità
fissa di L. 10.000 per ettaro oltre alla metà della
differenza che venisse eventualmente ottenuta in occasione
della vendita delle aree da parte del Comune, tra L. 5 a metro
quadrato e l'oggettivo prezzo di cessione risultato dall'atto
pubblico".
Le aree verdi per i giardini pubblici, per le vie, per le
piazze e per gli edifici destinati ai servizi pubblici entravano
invece in proprietà al Comune di Sabaudia a titolo
gratuito.
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