Bruxelles, 2 gennaio 2014. “Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea in merito alla vicenda delle famiglie italiane bloccate nella Repubblica democratica del Congo, e che rischiano di rientrare in Italia senza i bambini adottati”. Lo rende noto il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli (PPE/NCD).
“Questa storia è assurda da parte del Governo congolese. Non solo sono state cambiate le regole in corso ma non sono stati neanche rispettati gli accordi presi con il Governo italiano a novembre. E’ allucinante pensare che questi genitori possano rientrare in Italia senza i bambini, questo sarebbe traumatico anche per i piccoli che si aspettano di essere accolti dalla famiglia che considerano già la propria”.
“Il benessere di ogni bambino e la tutela degli interessi e dei diritti dei minori sono aspetti di assoluto rilievo e principi cardine dell’Unione europea. Dal Parlamento europeo è stato sottolineato quanto sia importante tutelare il diritto del minore a una vita famigliare, e fare in modo che i bambini non siano costretti a vivere in orfanotrofio. Per questo ho chiesto l’intervento dell’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri Ashton affinché si possa mettere in atto a sostegno del Governo italiano un’azione diplomatica forte per sbloccare la situazione, consentendo a questi genitori di rientrare in Italia con i propri figli. Inoltre ho chiesto all’Alto Rappresentante se ritiene che l’Europa debba creare un quadro legislativo chiaro nell’ambito delle adozioni internazionali”, conclude Roberta Angelilli.