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Silvia Costa: ‘Disabili: divieto di discriminazione e diritto all’istruzione e alla formazione inclusiva’


In Europa ci sono circa 80 milioni di persone con disabilità, di cui circa 46 milioni sarebbero donne e ragazze (pari a circa il 16% della popolazione femminile totale dell’UE), con la conseguenza che la disabilità nell’Unione è più diffusa tra le donne che tra gli uomini. Parliamo di persone che, in quanto cittadini a pieno titolo, hanno pari diritti, tra cui quelli inalienabili alla dignità, alla parità di trattamento, a una vita indipendente, all’autonomia, al sostegno da parte dei sistemi finanziati pubblicamente e alla piena partecipazione alla società. “E’ stato estremamente importante aver approvato oggi il rapporto sulla verifica dell’attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità in Ue – dice l’europarlamentare Silvia Costa, Presidente della Commissione Cultura- con particolare riferimento alle osservazioni conclusive del comitato CRPD delle Nazioni Unite”.

La Convenzione è vincolante, anche perché è la prima ad essere stata ratificata dalla UE come tale, oltre che da 28 Stati Membri, ed è parte integrante dell’ordinamento giuridico della Unione. In particolare Il Trattato UE prevede non solo il divieto di ogni forma di discriminazione (articolo 3) ma anche il diritto all’istruzione e alla formazione inclusiva, alla vita culturale e civica, allo sport e alle attività ricreative (all’articolo 21).

“Non è accettabile – prosegue Costa- che nei sistemi scolastici di alcuni Stati Membri persistano realtà di segregazione scolastica e formativa, di rifiuto di studenti con handicap, o di mancanza di servizi di sostegno alle famiglie, di orientamento e di sostegno educativo che deve essere personalizzato e attuato lungo l’arco della vita. Il prossimo anno in Italia celebreremo il 40esimo anniversario della legge per l’inserimento dei bambini handicappati in tutte le scuole, fortemente voluto dalla allora Ministro Franca Falcucci. Un segno di civiltà che fa onore al nostro Paese, anche se c’è ancora molto da fare”.

“In questo rapporto di indirizzo alla Commissione chiediamo che i programmi europei di mobilità e scambio educativi e di volontariato siano aperti ai ragazzi e ragazze disabili e che sia rafforzato il sostegno finanziario supplementare previsto dal programma Erasmus plus. Fondamentale è poi l’accesso delle persone disabili alla comunicazione e alla cultura mediante le tecnologie appropriate per le diverse disabilità, e per questo chiediamo di adottare le conclusioni del trattato di Marrakech per agevolare l’accesso alle opere per i non vedenti. Ma è assolutamente necessaria la definizione del dialogo strutturato con le associazioni rappresentative – conclude Silvia Costa- che devono essere coinvolte nell’elaborazione delle politiche di attuazione della Convenzione, a partire dall’Accesibility Act ancora in discussione in Parlamento. Particolare attenzione a questo tema intendiamo darlo nell’ambito della revisione della direttiva sui servizi media e audiovisivi”.

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