Blooming Iris
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Blooming Iris: l’intervista per ‘Amondawa’,il disco d’esordio della band romana


‘Amondawa’ è il disco d’esordio della band romana Blooming Iris, composto da 10 brani facenti parte di un rock senza tempo che si sposa con sintetizzatori e campionamenti propri della musica elettronica. Le atmosfere intime, talvolta surreali e le ritmiche trascinanti si mischiano con una voce calda che si muove velocemente tra registri vocali differenti.

L’intento dell’album è quello di catapultare l’ascoltatore in una dimensione che, per l’appunto, non conosce il tempo, libera da ogni sorta di fardello che la vita di tutti i giorni comporta.

I Blooming Iris sono Nicolò Capozza (voce), Daniele Razzicchia (chitarra, synth), Guglielmo Sacco (basso), Andrea Orsini (chitarra).

Abbiamo avuto il piacere di intervistare la band romana dei Blooming Iris che ci ha raccontato il nuovo disco e tante altre curiosità solo per Radio Web Italia!

Iniziamo un po’ dal principio: come ha avuto inizio il progetto dei Blooming Iris?
Abbiamo iniziato insieme al liceo, la musica era un valido motivo per non studiare, poi è diventato il nostro unico grande obiettivo.

Adesso eccoci qui con il vostro disco d’esordio “Amondawa”. Prima di tutto come nasce la scelta del titolo? 
Daniele si è per caso imbattuto in un articolo che parlava degli Amondawa. Questa tribù non conosce il concetto di tempo e tutta la loro esistenza e le loro usanze risentono di questa atemporalità. Ne siamo subito rimasti affascinati, è una realtà che fatichiamo a concepire ma che sentiamo anche vicino. Siamo contenti che incuriosisca tanto quanto ha incuriosito noi la prima volta, ci piace quando le persone entrano a far parte del nostro mondo.

Parlando sempre del disco: c’è un filo conduttore che lega le dieci canzoni?
A distanza di tempo ci siamo resi conto che quasi tutti i testi parlano di cose o persone che non fanno più parte della nostra vita, o che non abbiamo mai avuto. In questa mancanza, ci siamo sentiti simili agli Amondawa.

C’è un brano (o più brani) a cui siete particolarmente affezionati?
Sì! Tutti i brani del disco sono i nostri preferiti, non abbiamo preferenze particolari.

Dal vostro esordio discografico ad oggi, come siete cambiati?
Sappiamo cosa vogliamo. I traguardi raggiunti e anche gli insuccessi ci hanno fatto capire che tipo di gruppo siamo e che cosa dobbiamo fare per essere sempre noi stessi ed onesti.

Un nome con il quale vi piacerebbe confrontarvi in futuro? 
Ce ne sono tanti, Coldplay, Lorde, James Blake, St Vincent la lista è infinita!

Cosa ne pensate della scena musicale attuale? Cosa salvereste e cosa cambiereste? 
La scena musicale attuale è una mafia e questo rende le cose molto difficili per tanti gruppi bravi e meritevoli, non parliamo per forza di noi, ma di chi ha talento e non riesce ad emergere a causa di preferenze inspiegabili. Non salveremmo quasi nulla, cambieremmo tutto, a partire dai cosiddetti consumatori, o ascoltatori. La musica diventa moda e se vai controcorrente diventa difficile, si è persa un po’ di curiosità.

Chiudiamo con la domanda di rito: quali sono i vostri progetti futuri? O per lo meno, cosa ci proporrete nell’imminente?
I nostri progetti futuri sono il secondo album, su cui siamo attualmente al lavoro, e l’estero. Nell’imminente speriamo che la nostra agenda si gonfi di date.

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