TEFAF Maastricht

A TEFAF Maastricht la mostra della Galleria Borghese di Roma


Quest’anno la mostra di opere in prestito di TEFAF Maastricht, ospitata come sempre nella sezione TEFAF Paper, reca la firma del celebre museo italiano Galleria Borghese di Roma. I tesori che verranno presentati nell’esposizione intitolata “Galleria Borghese – An Italian Legacy” includono un’importantissima selezione di dipinti e sculture del XV, XVI e XVII secolo. La Galleria Borghese è un tributo e un lascito di Scipione Borghese (1577-1633), nipote di Papa Paolo V (1552-1621), che sfruttò la sua posizione di cardinale per costruire una delle più ricche e ricercate collezioni dei suoi tempi. La straordinaria Villa che ospita il museo testimonia a sua volta la storia e lo sviluppo del collezionismo italiano tra il XVII e il XIX secolo. TEFAF Maastricht, la più importante Fiera di arte e antiquariato del mondo, si terrà dal 10 al 19 marzo al polo fieristico MECC (Maastricht Exhibition and Congress Centre) di Maastricht, Paesi Bassi.

Le opere d’arte che raggiungeranno TEFAF Maastricht costituiscono uno squisito esempio della passione per il collezionismo di Scipione Borghese. La collezione del Museo spazia da opere antiche a moderne, da sculture a bassorilievi e dipinti. Sarà la prima volta che così tante importanti opere verranno esposte fuori dalla Galleria romana. Benché ospitata nella sezione TEFAF Paper, l’esposizione sarà connotata da opere di natura variegata. I visitatori di TEFAF Maastricht avranno l’opportunità unica di ammirare una ricca selezione di ben 13 opere, un vero approfondimento nella storia dell’arte del collezionismo.

Tra i più importanti dipinti esposti, un’imponente tela del pittore napoletano Giovanni Battista Caracciolo detto Battistello (c. 1578-1635) raffigurante Davide che regge la testa di Golia: l’opera è contraddistinta dalla profonda drammaticità con cui i volti della vittima e del suo carnefice emergono dal buio dello sfondo. Caracciolo fu significativamente influenzato sia da Caravaggio che dalla scuola emiliana, una volta abbandonata Roma. Un’altra importante opera in mostra, di recente restauro, sarà La Maga Circe (o Melissa) di Giovanni di Luteri detto Dosso Dossi (c. 1486–1542), pittore di corte a Ferrara durante il Rinascimento. L’opera appartiene a un gruppo di dipinti che il Cardinale Enzo Bentivoglio inviò a Scipione Borghese da Ferrara nel 1607. L’esposizione, inoltre, includerà una selezione di dipinti di Pietro da Cortona (c. 1596-1669), tra cui il ritratto del 1626 di Marcello Sacchetti.

Alta 140 centimetri, La Zingarella (1610 circa) fu commissionata da Scipione Borghese ed eseguita da Nicolas Cordier detto il Franciosino (1567-1612). La statua rappresenta un ibrido tra il marmo grigio antico e quello bianco di Cordier, con inserti in bronzo dorato. Nella parte superiore del mantello si alternano le aquile e i draghi dello stemma Borghese. Le statue più importanti dell’esposizione includono Capra Amaltea di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) e Il Sonno di Alessandro Algardi (1598-1654). Considerata la sua prima opera giovanile, la scultura di Bernini, in marmo bianco, rappresenta una capra accovacciata tra un satiro e Giove bambino. Grazie a diversi trattamenti, il marmo presenta svariate superfici e trame, e riflette la luce in un modo che testimonia l’influenza dell’arte pittorica sul lavoro di Bernini. L’opera di Algardi si basa invece su un prototipo ellenistico di bambino dormiente, come consuetudine tra Sei e Settecento, raffigurato dall’artista disteso su un lenzuolo. La scultura è inoltre caratterizzata dall’impiego di marmo nero, per enfatizzare il concetto di sonno e notte.

Scipione Borghese commissionò la costruzione della Villa all’architetto Flaminio Ponzio (1559-1613), perché facesse da teatro alla sua collezione di dipinti e sculture. Il progetto fu poi completato da Giovanni Vasanzio (1550-1621).

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