E’ stata spostata ad un fine settimana a cavallo tra maggio e giugno l’apertura al pubblico del nuovo museo Nazionale Collezione Salce inizialmente prevista in aprile.
A spingere Marta Mazza, che del nuovo Museo è il Direttore, e il Direttore del Polo Museale Veneto Daniele Ferrara a posticipare la data inaugurale è un doppio motivo. Da un lato il prolungarsi dei massicci interventi di restauro e di messa a norma degli ambienti dell’ex Convento annesso alla Chiesa di San Gaetano, che ospiterà una delle sedi del nuovo Museo.
Dall’altro, l’interesse che la notizia della nuova apertura ha sollevato a livello internazionale. Cosa che sta orientando Direttore e Soprintendente a verificare la possibilità di fare dell’inaugurazione un momento di incontro, naturalmente a Treviso, dei responsabili dei maggiori musei e istituzioni pubbliche italiane e europee che conservano e gestiscono raccolte di affiches. Con l’obiettivo di promuovere, proprio da Treviso, collaborazioni che consentano di attivare progetti comunitari per la comune valorizzazione e corretta gestione di questo importantissimo patrimonio culturale e storico.
“La Collezione Salce, anticipa Marta Mazza, è già impegnata in un progetto finanziato dall’Unione Europea per la conservazione delle opere realizzate tra fine ‘800 e gli anni ’40 del Novecento con l’ausilio delle nanotecnologie. Il nostro Museo e il parigino Musée de la Publicité (oggi Museé des arts décoratives) sono i più importanti in Europa e dalla loro collaborazione possono sortire progetti di rilievo comunitario”. “Non nascondo – aggiunge il Direttore – l’obiettivo ambizioso ma possibile di arrivare alla messa in rete di tutte le collezioni pubbliche dei Paesi europei, in modo da poter offrire agli esperti ma anche al grande pubblico, la possibilità di indagare la storia europea attraverso l’originale visuale dei manifesti pubblicitari”. “Già i nostri 25 mila manifesti – chiarisce il Direttore del Polo Museale Veneto Ferrara – sono tutti on line, liberamente consultabili. Se tutte le altre istituzioni analoghe alla nostra nei 28 Paesi dell’Unione facessero lo stesso e se tutto, grazie ad un accordo europeo, potesse “parlare” un medesimo linguaggio, avremo una banca data di immagini unica al mondo. Un materiale fondamentale per chi vorrà indagare la storia politica, economica, sociale del Continente, oltre che la storia della grafica e del costume. Questa istanza, proprio in occasione dell’inaugurazione, vorremmo poterla presentare al Ministro Fraceschini che ha già più volte dimostrato un forte interesse per questo progetto”.
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