L’Europarlamento ha bocciato la proposta sullo status dei cittadini dell’Unione Europea nel Regno Unito avanzata da Londra e rincara la dose minacciando il veto verso qualsiasi accordo che non sia basato sulla piena reciprocità. Non verrà approvata – è l’avvertimento – nessuna proroga del termine del 30 marzo stabilito per chiudere i negoziati.
Bocciata la proposta di Londra: crea cittadini di seconda classe – E’ questo il rischio che l’Europarlamento vede nella proposta – generosa, aveva detto May – avanzata da Londra: creare cittadini di serie B, costretti a vivere in un “preoccupante e costante incertezza”.
Cosa prevedeva la proposta? Theresa May aveva assicurato che “nessun europeo, che viva legalmente da cinque anni in Gran Bretagna, sarà costretto ad andarsene”, quando aveva presentato la sua offerta, da subito bollata come tutt’altro che generosa. Si parla di “settled status”: una residenza permanente con cui godere di tutti i diritti (dal welfare alla scuola, tranne il diritto di voto, per cui serve la cittadinanza, richiedibile con con il settled status). Tre le critiche principali: proposta arrivata troppo tardi (doveva essere chiaro subito dopo il referendum per evitare un limbo lunghissimo – ha detto Corbyn), non è stata fissata la cosiddetta cut off date (la data entro cui si può far partire il conto dei 5 anni per avere poi la residenza permanente), irrisolta la questione della protezione legale (l’Europa vorrebbe affidarla alla Corte Europea, Londra vuole toglierle competenza sul suo territorio dopo l’addio ufficiale).
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