“Contrasti tra terreno e onirico, temi naturalistici, grandi aperture, cieli e viste che danno una sensazione di libertà, una figura femminile evanescente e rarefatta che ha la discrezione dell’eleganza, immaginata come la presenza di una coscienza umana”. Valeria Caputo presenta così, con immagini evocative e impalpabili, il nuovo videoclip di Migratory Birds, il brano che dà il titolo al suo ultimo disco. Realizzato dall’artista e musicista Marco Pizzolla, il video di Migratory Birds segna l’inizio di una nuova fase nell’attività della poliedrica cantautrice di origine pugliese.
Dopo un impegnativo periodo di promozione dell’album e di concerti, Valeria Caputo affida all’immagine il senso più profondo del suo songwriting, con un videoclip che racchiude perfettamente le atmosfere delicate e poetiche della sua scrittura. “Non è un video invadente – dichiara Valeria – e non distoglie l’attenzione dalla canzone, anzi ne ricalca il pathos. Migratory Birds è un sogno, o meglio una “visione”. Le riprese sono state fatte in luoghi diversi e meravigliosi dell’Italia: Puglia, Basilicata, Molise, Appennino tosco-romagnolo… una migrazione anche questa, fatta dei luoghi più rappresentativi, a me più cari e familiari”. Un lavoro perfettamente in linea con il suo album, lodato e apprezzato dalla stampa specializzata (Jam, Ondarock, Rockerilla, L’Isola della musica italiana,Sussidiario, Rockit etc.).
Il viaggio interiore del videoclip preannuncia alcune importanti novità come un nuovo crowdfundingper il secondo disco e una significativa stagione live. Prima di tutto però c’è un nuovo sito: “Il senso di rinnovamento è la forza che costantemente mi spinge a migliorare e che mi ha invogliato anche a crearmi una nuova bella interfaccia con il pubblico del web. Ho realizzato personalmente il mio nuovo sito, dandogli un’impronta ancora più personale e più accogliente ma anche un nuovo significato: quel tessuto così ben lavorato sullo sfondo è la scannerizzazione di una vecchia stola appartenuta alla mia cara nonna, la donna che ha sempre creduto in me”.