Bruxelles, 28 giugno 2013. Uno studio condotto dall’Università Bocconi di Milano – Gender Interactions within the family firm – mostra come le aziende con un amministratore delegato donna e un board a prevalenza femminile portino a un incremento dei profitti fino al 18%, confermando pertanto l’importanza di avere donne in ruoli di leadership nel mondo imprenditoriale.
Esiste una correlazione simile in politica e in particolare nella politica internazionale? Quali sono le peculiarità che caratterizzano la leadership femminile in tali contesti? Quali le difficoltà che le donne leader devono affrontare nei negoziati internazionali?
Dall’8 al 12 luglio si terrà presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles un grande evento e training internazionale, Women Leaders in International Relations, organizzato dallo stesso IIC in collaborazione con Women in Public Service Project (WPSP), dell’ex Segretario di Stato americano Hillary Clinton, e la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione (SSPA). Altri partner: Women Campain International, la Società Italiana per le Organizzazioni Internazionali (SIOI), the Global Women in Leadership Initiative at SAIS-John Hopkins, Business Professional Women International, il Collegio Nuovo di Pavia. La Commissione Europea, la University Association of Contemporary European Studies (UACES), il MIUR e la Fiera di Verona–VinItaly sostengono finanziariamente il progetto.
L’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, nell’ultimo anno, si è contraddistinto per il suo approccio innovativo alla diffusione della cultura italiana. Data la sua collocazione nella capitale d’Europa, si è inteso, con questo evento, promuovere l’eccellenza italiana anche in campi come l’integrazione europea e le relazioni internazionali. Promuovere non significa soltanto celebrare ciò che si è fatto, ma anche proporre, formare, dare opportunità. Ed è in quest’ottica che viene affrontato il tema della presenza femminile nei processi decisionali a livello internazionale, tema che non è ancora stato studiato in modo sistematico, ma che inizia a essere di interesse a livello accademico.
Nel corso della settimana, si alterneranno parti seminariali e training a grandi conferenze pubbliche, con relatori e formatori internazionali di altissimo livello. Hanno già confermato la loro presenza Anne-Marie Slaughter, ex direttore del Policy Planning presso il Dipartimento di Stato americano e presidente-nominata della New America Foundation; il commissario europeo Androulla Vassiliou; il viceministro degli Esteri e creatrice di Women in Diplomacy Marta Dassù; Marjorie Margolies, ex Congresswoman e fondatrice di Women Campaign International; Valerie Biden Owens, esperta di comunicazione e manager delle campagne elettorali del fratello, il vicepresidente americano Joe Biden; Monica Frassoni, presidente dei Verdi europei; Francesca Ratti, vicesegretario generale del Parlamento europeo; Silvia Francescon, direttore dello European Council for Foreign Relations (ECFR) Italia; Cristina Gallager, portavoce del Consiglio dei Ministri dell’Unione europea; Simonetta Di Pippo, direttore dello European Space Policy Observatory dell’Agenzia Spaziale Italiana, e molte altre speakers di grandissima esperienza e rilievo internazionale.
Negli Stati Uniti, in seguito a un articolo su The Atlantic dell’ex policy planner Anne Marie Slaughter, “Why women still cannot have it all”, si è sviluppato nel corso dell’ultimo anno uno stimolante dibattito sul ruolo della leadership femminile, con particolare riferimento ai contesti istituzionali. Il programma dell’iniziativa mira a stimolare tale dibattito anche in Europa, dove eventuali discussioni sono state finora confinate alla leadership nel settore del business, e di sostenere con un training specifico le donne che nei rispettivi ambiti lavorativi hanno rapporti internazionali (o europei). Si discuterà pertanto delle sfide dell’essere donna leader in un contesto internazionale: dalla gestione della comunicazione verbale e non verbale, all’abbigliamento, al networking, all’equilibrio lavoro-famiglia. Verrà presentato a tal proposito, e in anteprima, uno studio condotto da Sarah Connolly e Hussein Kassim sulla leadership femminile nella Commissione europea (A Man’s World? Gender in a International Administration: the Case of the European Commission).
Le conferenze serali sono aperte al grande pubblico, mentre la formazione durante la giornata è riservata a un ristretto numero di donne funzionari pubblici (nazionali o internazionali) o rappresentanti di ONG.
Per partecipare alla selezione è necessario inviare il proprio CV e una lettera di motivazioni (quest’ultima in inglese) a direttore.iicbruxelles@esteri.it e ufficio.europeo@uniroma2.it entro il 3 luglio prossimo. L’ottima conoscenza attiva e passiva dell’inglese è conditio sine qua non per essere ammesse. Per maggiori informazioni: http://roleofwomenininternationalaffairs.blogspot.it/