Bandabardo'
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Bandabardo', Baudo ci aveva proposto Sanremo ma il Festival e' un carrozzone


“Pippo Baudo ci aveva proposto di partecipare al Festival di Sanremo, ma quando abbiamo realizzato che avremmo suonato una stessa canzone per sette sere, abbiamo scelto di suonare sette sere in sette posti diversi”, Erriquez, voce e chitarra della Bandabardò, ospite del Giffoni Film Festival insieme al resto della band, si è raccontato in una speciale Masterclass con i ragazzi della manifestazione. “Non siamo mai scesi a compromessi. noi preferiamo avere un controllo su ciò che facciamo, senza sponsor, senza marchi, siamo liberi di suonare dove vogliamo”, ha proseguito Finaz, chitarrIsta del gruppo. “Sanremo è un carrozzone, se ci entri sei obbligato a seguire necessariamente delle cose. Non ci rappresenta, per noi la coerenza è importante”.
Il gruppo ha presentato a Giffoni anche un docu-film sui suoi primi 20 anni di carriera, che vede la partecipazione di Carlo Lucarelli: “Bandabardò un mistero italiano” è un racconto in stile noir sul “mistero della Bandabardò”, fenomeno musicale che riempie le piazze in Italia e all’estero, che ha collaborato con grandissimi artisti ma continua a restare orgogliosamente un fenomeno underground.
“Carlo è bravissimo, riesce ad essere interessante anche parlando di noi”, ha scherzato Alessandro Nutini, batterista. “Per noi era un dramma dover scegliere solo alcuni episodi di 20 anni di musica, ma la ‘ lucarellizzazione’ del testo, con le sue frasi tormentoni “Ma questa è un’altra storia”, “Iniziare da una data”, ci ha aiutato molto nella scrittura”. “Lo stile di questo docu-film – ha detto Finaz – ci rappresenta totalmente, non è celebrativo ma dissacrante”. E, sul fenomemo del momento, i talent show, Erriquez è sicuro: “Tra qualche anno avranno rotto gli zebedei e magari si inventeranno qualcosa di altro, ma il musicista deve suonare. I dischi oggi sono il frutto di persone che si stanno esibendo e non esprimendo, oggi si fa solo esercizio di canto”. “Oggi i ragazzi dovrebbero prendere esempio da Saviano a lui devo dire grazie per quello che sta facendo. Roberto deve essere visto come esempio, non come eroe”, ha concluso l’artista.


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