Strasburgo 16 gennaio 2014. “L’appello al presidente della Commissione europea José Manuel Barroso e all’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, sulla vicenda dei nostri marò, è stato già sottoscritto da 58 eurodeputati italiani tra i quali i capi delegazione Raffaele Baldassarre (Ppe/Fi), Giovanni La Via (Ppe/Ncd), David Maria Sassoli (Sd/Pd), Niccolò Rinaldi (Alde/Idv), Giuseppe Gargani (Ppe/Popolari per l’Europa), Lorenzo Fontana (Efd/Ln), Cristiana Muscardini (Ecr/Csr)” e Carlo Fidanza (Ppe/Fdi)”. Lo rende noto il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli, prima firmataria della lettera insieme al vicepresidente Gianni Pittella (Sd/Pd).
“Queste sono ore decisive per scongiurare in qualsiasi modo l’ipotesi di una richiesta di pena di morte per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. E’ oltremodo irrispettoso verso i due militari, oltre che nei confronti dell’Europa tutta, il fatto che, dopo 695 giorni, ancora oggi secondo quanto riportato da un’agenzia stampa indiana, il Ministero dell’interno indiano abbia fatto intendere di aver bisogno di qualche ulteriore giorno per stabilire i capi di imputazione. E’ arrivato il momento di mettere la parola fine a questa vicenda tanto drammatica quanto imbarazzante: l’Europa si faccia rispettare”, conclude Roberta Angelilli.
“La vicenda di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, diventa di giorno in giorno più complessa e un intervento da parte dell’Unione europea si fa sempre più necessario”. Gino Trematerra, vice-presidente della commissione per il Mercato interno e la Protezione dei Consumatori, (UDC-PPE) commenta così il suo sostegno alle molte richieste di intervento rivolte in questi giorni da parte dei colleghi italiani ed europei a Lady Ashton.
“Se l’India intenderà davvero applicare la pena di morte ai due marò, la crisi che ne verrebbe fuori andrebbe ben oltre la sospensione dei negoziati per l’accordo di libero scambio”, ha affermato l’eurodeputato vicepresidente del Gruppo Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa (ALDE), Niccolò Rinaldi
“Seguo i negoziati in qualità di relatore per le clausole di salvaguardia e so bene quanto sia scarso l’interesse da parte indiana. Il vice-presidente Tajani ha fatto bene a porre la questione di una reazione europea”, continua Rinaldi, “ma prima di essa occorre chiarire un problema di fondo che in passato, proprio nel mio ruolo di relatore, ho sollevato con le autorità italiane: la questione non deve essere bilaterale tra Italia e India, ma tra Unione europea e India. La lotta alla pirateria è una priorità europea, non nazionale e le ripercussioni giuridiche della giurisprudenza indiana varrebbero per tutti”.
“Investire l’UE della vicenda – e possibilmente farlo in forma esclusiva – corrisponde a quanto è permesso dai trattati”, conclude l’eurodeputato. “Ciò avrebbe dato sin dall’inizio della vicenda una maggiore protezione ai marò. L’Italia ha finora preferito seguire la sua politica. Tajani fa capire che ora è il momento di cambiare il passo”.
Hanno già sottoscritto l’appello i seguenti eurodeputati: Magdi Cristiano Allam, Antonello Antinoro, Alfredo Antoniozzi, Paolo Bartolozzi, Sergio Berlato, Fabrizio Bertot, Mara Bizzotto, Franco Bonanini, Vito Bonsignore, Mario Borghezio, Rita Borsellino, Antonio Cancian, Salvatore Caronna, Carlo Casini, Lara Comi, Silvia Costa, Francesco De Angelis, Paolo De Castro, Susy De Martini, Luigi Ciriaco De Mita, Leonardo Domenici, Franco Frigo, Elisabetta Gardini, Salvatore Iacolino, Vincenzo Iovine, Clemente Mastella, Barbara Matera, Erminia Mazzoni, Claudio Morganti, Alfredo Pallone, Pier Antonio Panzeri, Aldo Patriciello, Mario Pirillo, Vittorio Prodi, Licia Ronzulli, Oreste Rossi, Potito Salatto, Matteo Salvini, Amalia Sartori, Giancarlo Scottà, Marco Scurria, Sergio Paolo Francesco Silvestris, Salvatore Tatarella, Patrizia Toia, Gino Trematerra, Giommaria Uggias, Iva Zanicchi, Andrea Zanoni.
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