Santa Maria della Sorresca
Santa Maria della Sorresca

Santa Maria della Sorresca un Santuario ricco di spiritualità


Nella calda mattinata odierna, verso le ore 10,00, un grande rumore di fuochi di artificio, durato per alcuni minuti, ha salutato il centro di Sabaudia ed in particolare l’avvenimento da festeggiare sull’eremo religioso della sponda nord del lago di Paola. Tutto questo perché, nella giornata del lunedì, che segue alla ricorrenza religiosa della Pentecoste, si rinnova il pellegrinaggio della popolazione di S. Felice Circeo verso Sabaudia, nel luogo in cui si trova il Santuario della Sorresca. Secondo un’antica tradizione, che interpreta la devozione popolar,e a cui è fortemente legata la gente del Circeo. Uno slancio indirizzato al gruppo della Madonna della Sorresca con il bambino Gesù ed una scelta di fede che negli anni si è ampliata ed ha aggregato diversi fedeli che hanno avuto a che fare con il Santuario della Sorresca. E’ anonimo lo scultore che ha realizzato il gruppo ligneo che viene adorato e l’artista potrebbe derivare dalla scuola friulana, anche se il discorso nel suo insieme è più complesso. Incerto appare altresì il toponimo legato all’origine del vocabolo ‘Sorresca’, per le varie attribuzioni date a tale nominativo dagli studiosi. Sul posto, i significativi ritrovamenti archeologici riportano al tempo dei Romani e così per alcune epigrafi latine di rilievo, delle quali oggi si rischia di perdere le tracce. Il racconto più suggestivo è indubbiamente legato al ritrovamento nel lago da parte di alcuni pescatori di Terracina della statua della Madonna con il Bambino ed alla successiva costruzione della chiesetta, nello stesso luogo dove era stato rinvenuto il gruppo ligneo. La devozione, iniziata in quei tempi, è proseguita negli anni fino ai nostri giorni. Nel corso della Festa, era naturale sentire esplodere i colpi di “potassa”, si palra di un fenomeno frequente fino a qualche anno addietro, mentre nell’aria si spargeva un odore intenso di bruciato conseguente all’infiammazione della polvere da sparo. Un modo decisamente rumoroso per salutare il passaggio della statua della Madonna con il Bambino e per ricordare ai tanti fedeli intervenuti la festività religiosa. D’altra parte, il fascino del sito è da ricollegare ad una serie di vicende storico-religiose, che si sono intrecciate con l’arrivo degli ordini religiosi dei Benedettini (594 d.C.), dei Cistercensi e dei Basiliani di Grottaferrata. Ed inoltre dei Cavalieri Templari, nel XIII secolo, e di alcune nobili famiglie come gli Annibaldi, i sulla sponda nord del lago di Paola Caetani ed i Ruspoli. Dal XVIII secolo, la Confraternita della Sorresca, è garante delle attività che qui si svolgono. Nella suggestiva località le attività originarie erano dettate dall’esistenza di un convento, della chiesetta e di un fondo destinato al sostentamento dei monaci residenti. Il campanile aveva anche il compito di avvistamento di eventuali scorrerie piratesche sulla costa. Nel nostro tempo, il contatto con il Santuario si svolge per l’intero anno considerata la facilità con cui lo si raggiunge. Tempi addietro era possibile osservare al suo interno gli ex voto, appartenenti alle persone che avevano ottenuto delle particolari grazie. Oggi, l’evento ufficiale avviene nel giorno successivo alla Pentecoste, allorché il Parroco con la Confraternita ed una folta delegazione di fedeli, partendo all’alba dal Circeo, sopraggiungono tutti insieme a Sabaudia per trascorrere un’intera giornata. A tutti gli effetti diviene un appuntamento festivo al quale prendono parte una folta popolazione, compresa anche quella locale e delle località limitrofe, con le maggiori autorità religiose e civili. Così sulle sponde del piccolo Santuario si sono riuniti molti fedeli, dopo l’arrivo della processione con un corteo, guidato dal Parroco e dagli uomini della Confraternita della Sorresca, che si è mossa all’alba dal Circeo percorrendo più di 10 chilometri a piedi, tra un susseguirsi di canti e preghiere. La giornata prevede momenti di preghiera all’interno del Santuario con l’omaggio degli oranti al gruppo della Madonna con Bambino uniti ad attimi di concentrazione nella parte esterna in occasione della celebrazione delle Messe, in un’intensa giornata ricolma di spiritualità.
A conclusione è fissato il rientro del corteo a San Felice Circeo, sulla scorta di una continuità e devozione che prosegue inalterata da diversi secoli.

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