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Iraq: migliaia di bambini e famiglie a rischio in fuga da Mosul


Circa 500.000 persone, di cui circa la metà bambini, sono stati costretti a fuggire dalle loro case a cuasa delle violenze scoppiate lo scorso 5 giugno nella città irachena di Mosul e, come affermano le autorità, le violenze stanno aumentando.

“La situazione che i bambini devono affrontare è estremamente allarmante. Le loro vite sono state distrutte da un giorno all’altro da un’escalation di violenze”, ha dichiarato Marzio Babille, Rappresentante UNICEF in Iraq.
Migliaia di bambini hanno trovato rifugio in scuole, ospedali e moschee fuori Mosul; molti di loro non hanno acqua, adeguati servizi igienici o ripari dal caldo torrido. L’UNICEF ha ricevuto segnalazioni che all’interno di Mosul, la seconda città dell’Iraq, nessuno dei cinque ospedali funzioni; negozi e mercati sono chiusi.

“La situazione è terribile e può peggiorare in ogni momento”, ha detto Babille. “Dobbiamo raggiungere i bambini con acqua potabile, ripari, cibo e protezione – non possono aspettare”.

L’UNICEF sta lavorando con i suoi partner per soddisfare le esigenze in rapido aumento delle famiglie sfollate, dei bambini e dei più vulnerabili. Le urgenze immediate riguardano: acqua potabile, servizi igienici adeguati e vaccinazioni, cruciali per prevenire la diffusione di malattie, tra cui il morbillo e la poliomielite, che è riapparsa quest’anno in Iraq.

L’appello di emergenza dell’UNICEF per l’Iraq – prima ancora che iniziassero le violenze la scorsa settimana – era finanziato solo per il 16%. Con la crisi aumenterà, in maniera sensibile e rapida, la necessità di assistenza umanitaria e di finanziamenti.

“Questa è un’emergenza nell’emergenza in Iraq – e segue la scia di altri spostamenti interni dei bambini e delle famiglie ad Anbar, così come di rifugiati siriani nel nord”, ha detto Babille.

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