Sarà un insolito Tim Burton a dare il via alla stagione cinematografica 2015: il suo “Big eyes”, interpretato da Amy Adams e Christoph Waltz, arriverà nei cinema italiani l’1 gennaio. Questa volta non ci sono strane creature inventate dal geniale regista, né animazioni gotiche, perché il film è ispirato ad una storia vera, quella di Walter e Margaret Keane: a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta lui raggiunse un enorme successo come pittore, commercializzando in maniera spregiudicata e geniale ritratti di bambini dai grandi occhi, finché, dopo 10 anni di matrimonio, non si scoprì che il vero autore di quei quadri era sua moglie, soggiogata dalla sua grande personalità e attratta dai guadagni che lui riusciva ad ottenere con i suoi quadri.
Oggi Margaret ha 86 anni e continua a dipingere, mentre Walter è morto nel 2000. Nel 2003 la coppia di sceneggiatori di “Ed Wood”, Scott Alexander e Larry Karaszewski, scoprì la loro incredibile storia e decise di farne un film: Tim Burton, grande estimatore dell’arte della Keane, è entrato nel progetto prima in veste di produttore e poi ha accettato di dirigerlo. E’ stato lui a coinvolgere i due eccezionali protagonisti: Waltz è un istrionico e geniale millantatore, pieno di energia, Adams una spaesata e ingenua donna americana anni Cinquanta, con grande sensibilità ma anche grande ingenuità.
Burton, anche grazie a loro, è riuscito a fare un ritratto realistico e ironico di quella coppia, dandogli vita ed anima, senza cliché, senza categorizzazioni: Walter e Margaret, sullo schermo, sono due esseri insicuri, ma con molto talento: lui nel capire, prima di Warhol, che l’arte poteva diventare un prodotto di massa, lei nel dipingere strane creature smarrite.
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