Pino Daniele
Pino Daniele

Pino Daniele, l'uomo capace di mettere i mille colori di Napoli in musica


Una città è sotto choc. Perché Pino Daniele era Napoli come Napoli era Pino Daniele. Il 4 giugno del 1994 moriva Massimo Troisi e l’infarto che ha stroncato il musicista partenopeo ha lasciato le stesse sensazioni: inscindibile il legame che univa i due figli di Napoli. La collaborazione tra Daniele e Troisi era nata con Ricomincio da tre (1981) e proseguita con Le vie del signore sono finite (1987), poi il capolavoro di Quando, scritta con l’amico per Pensavo fosse amore e invece era un calesse (1991). Recentemente, e la Rai ne aveva dedicato un programma, era stato festeggiato il trentennale della carriera raccontando Nero a Metà (1980). Il suo capolavoro, riportato in giro per l’Italia con una tournee assieme agli amici di sempre:Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito, James Senese. Una Napoli che ha mescolato i tratti della musica tradizionale assieme al jazz, al blues al rock. Il prossimo 19 marzo avrebbe compiuto sessanta anni. Raccontava la Napoli degli anni 80. L’esordio con Terra mia nel 1977.

Meglio di lui nessuno ha saputo descrivere la sua “Napule” con le contraddizioni, le speranze, le sonorità, la tradizione ed il salto nel futuro. Illusioni e disillusioni. Il 19 settembre 1981 in piazza del Plebiscito 200mila persone hanno salutato l’uomo in blues.

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