Maria Gorini
Maria Gorini

Al Teatro Studio Uno di Roma in scena lo spettacolo ‘Occupato’


Testo scritto da Ludovica Bei, “Occupato”, diretto da Chiara Spoletini con Ludovica Bei e Maria Gorini ( in foto), sarà sul palcoscenico a Roma, dal 21 al 24  maggio 2015, al Teatro Studio Uno, in Via Carlo della Rocca, 6. La commedia è selezionata per il progetto “Non è un teatro per giovani | Scene under 25”, dedicato al dialogo e al confronto tra le giovani leve del teatro e gli artisti affermati della scena contemporanea. Sul palco, Ludovica Bei (anche autrice del testo) e Maria Gorini (reduce dal successo della pièce “Il più bel secolo della mia vita”). Interpretano due donne, L. e M., che si ritrovano nella stessa situazione: affrontare una visita ginecologica. Situazione comune che diventa grottesca, a tratti sarcastica, a tratti drammatica. L’attesa dal medico offre spunti di riflessione, è il paradigma universale della condizione di tutti gli uomini: deboli, soli, contraddittori, ma pur sempre tragicamente ironici. “Occupato” è un progetto di ricerca e indagine sui temi dell’abbandono e del rifiuto. Le protagoniste incarnano psicosi e fragilità dell’era moderna. Un momento intimo, nonché una necessità quotidiana, quale quella di orinare, posta come obbligo, dà inizio alla rappresentazione. Le due donne si ritrovano in bagni vicini, vivono una condizione privata, ma anche di estrema solitudine. L. è insicura, dipendente da psicofarmaci e ipocondriaca. M. è a prima vista emancipata, autonoma e spavalda. Entrambe hanno un motivo per non voler affrontare la visita, vivono così in una continua oscillazione tra coraggio e paura, dolore e sollievo, calma e agitazione. Le due donne – come un puzzle armonico ed equilibrato che arriva alla fine a sfaldarsi – rivelano, a poco a poco, la loro vera essenza, più ambigua, sporca e contraddittoria. Aneddoti del passato, ricordi dell’infanzia e di storie finite male saranno la carica che le porterà a un crollo totale. L. si troverà a inveire contro chi l’ha vessata con polemiche e consigli non richiesti. M. ammetterà di non riuscire ad avere una vita sessuale soddisfacente, avendo rifiutato per una vita di accogliere chiunque. Le due donne entrano nel bagno certe di essere in un modo e ne escono trasformate. La drammaturgia parte dalla scrittura di due monologhi differenti, poi intersecati tra loro, come a rappresentare la possibile coesistenza di due stravaganti personalità. Una rete di parole che può sembrare un monologo a due voci, oppure un apparente dialogo, in cui nessuno veramente domanda e nessuno veramente risponde. Il linguaggio è volutamente quotidiano, poiché la drammaticità delle storie raccontate risiede proprio nella semplicità delle parole utilizzate per raccontarla. Lo spettacolo è pensato per parlare sia alle donne che agli uomini. “Occupato” si rivolge infatti a tutti quelli che, consapevoli dei propri limiti e difetti, sperano di riuscire a accettarli, magari scherzarci un po’ su. In merito, lo spettacolo racconta quello che siamo, quello che tanti nascondono a loro stessi, quello che vorremmo tenere chiuso, tappato, soffocato e che due umanità lasciano scivolare fuori dal loro corpo quasi senza accorgersene. Un testo fatto di ritmi incalzanti, rallentamenti, frenate dolci e poi più brusche, di stop e ripartenze, entrate morbide e più decise. “Occupato” racconta le storie di due persone che svelano le fragilità che ci appartengono e in cui certamente tutti per un attimo possiamo riconoscerci. Il mio intento con “Occupato” è stato quello di rispettare il concetto di umanità che è centrale in questa drammaturgia. Ho voluto proporre una messa in scena che potrebbe essere riassunta da parole chiave come verità e ritmo. Non tralascio una determinante attenzione all’ironia che il testo suggerisce, che si alterna a una profonda e vera drammaticità. È il dualismo tipico della vita, dalla quale spesso siamo costretti ad allontanarci (richiudendoci nei posti più strani) per meglio comprenderla, per guardare dentro noi con più attenzione, buttare fuori il superfluo e poi uscire, ricominciando un’altra volta tutto, da capo. Ingr. 10 euro. Giov – Sab ore 21.00. Dom ore 19.00

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