Blandizzi torna con un nuovo album dal titolo “Da noi in Italia” in uscita il 27 novembre che vede in un brano la partecipazione straordinaria di James Senese e gli arrangiamenti di Gigi De Rienzo.
In questo benedetto assurdo Belpaese: “E’ un affare venire qui in Italia, dove tutto funziona con l’Amalia”; è così che Lino Blandizzi canta nella prima traccia, “Da noi in Italia”, che dà anche il titolo al suo nuovo lavoro discografico (Graf Music/Audioglobe).
Dodici brani che sottolineano, due anime dell’Italia: una corrotta che dà pugni nello stomaco e una sana a cui bisogna riaccendere il cervello. Con sonorità folk-pop un po’ bizzarre, l’espressività della voce di Blandizzi e la spada ben affilata dell’ironia, il singolo apripista introduce al “sistema” che spinge all’inganno: trovare la soluzione più semplice nell’apparente bellezza di “Donn’Amalia” per cui “devi avere uno stato mentale di fare niente e in cambio volare”.
Passi storici tra passato e presente. “Da noi in Italia”, questione solo di mentalità.
Tracklist
La seconda traccia dell’album “Nessuno è più diverso” riecheggia con il bandoneon atmosfere argentine, rappresenta il sogno di una società più giusta e più tollerante e che sappia cancellare tutte le diversità. Brano nato durante alcuni percorsi laboratoriali diretti dall’artista sia con la scuola che con il carcere.
La terza traccia “Il Commissario Ricciardi”, invece, ci porta nella storia della Napoli povera, ma entusiasmante degli anni trenta . Canzone struggente e melanconica, ispirata al protagonista dei romanzi di Maurizio de Giovanni, uno dei giallisti più apprezzati d’Italia. Entrare nelle pagine di un libro, uscirne tra “gli odori, i suoni, le luci” – “e poi Enrica, il ragù la domenica, la voce del mare”. Blandizzi conferma la capacità di esprimere attraverso il suo canto poetico la percezione e la congiunzione di immagini, paesaggi, parole, sguardi, persone: essenza di ogni nota musicale.
“E’ la vita, la vita” è un omaggio a Enzo Jannacci, che con sapiente ironia fa una critica alla società. Non a caso la scelta di questa canzone; Blandizzi ricorda con tenerezza i suoi primi accordi e il primo spettacolo parrocchiale con la sua band del quartiere.
“E la nostra notte farsi altrove giorno”, una ballad che tocca, con estrema sensibilità, il disagio dei giovani che diventano quasi degli esuli volontari, costretti ad andare via dall’Italia a costruirsi fuori dal proprio Paese una vita che spezza le radici.
“Curo di me” dall’atmosfera pop e al contempo mistica, richiama la propensione di Blandizzi a dare note alla poesia d’autore. In questo caso aggiunge versi e musica a una poesia tutta al femminile dando voce alla sua anima. “Curo di me la gioia del mio cuore, indosso rossi cappelli e porto sfumati fiori. Vivo di me tra puntini sospensivi, e continuo a distrarmi dalla mia stessa vita”. Quando le parole hanno già la musica dentro e l’amore nel senso più ampio, la poesia diventa canzone.
“Salvate Venere, Salviamo Venere” brano che richiama tutti alla salvaguardia dei beni artistici e culturali e che si dimostra essere la naturale prosecuzione dell’ impegno culturale, sociale ed artistico di Blandizzi.
“Il buongiorno del caffè”, dedicata alla bevanda simbolo di italianità nel mondo, che è una vera filosofia di vita. E come “Na tazzulella ‘e cafè” di Pino Daniele è molto più di un liquido rigenerante. Il brano ha fatto il suo ingresso sul mercato insieme al libro “Caffè di Napoli”. Un’antologia nata dalla penna di 25 scrittori.
“Quelli con le ali” nona traccia del CD, un brano dedicato alle 40 vittime della tragedia del bus di Monteforte Irpino sull’A16 che il 28 luglio del 2013 precipitò dal viadotto Acqualonga. “Di quel viaggio nella fede è stato un volo” – Note struggenti di Blandizzi che si fanno balsamo dell’anima, che chiedono di non dimenticare e di cercare la verità. A due anni dalla tragedia, le Associazioni costituite dai familiari, restano ancora in attesa di una sentenza che renda giustizia.
“Il sorriso dei Saharawi”: La dura vita nel deserto non spegne il sorriso dei bambini Saharawi che annualmente vengono accolti dall’Italia, ospitati da Associazioni di volontariato che Blandizzi segue da alcuni anni. La sua musica diventa un incontro al di là delle etnie. “Sono angeli al fronte, sempre pronti a danzare, molto più alti delle nuvole e del fucile da imbracciare”.
Nell’album hanno uno spazio privilegiato, le proprie radici e il ricordo del grande artista Renato Carosone, cui Blandizzi fa un omaggio con “T’aspetto ‘e nove”, perla melodica e struggente brano d’amore.
“Con un paese nel cuore”, vanta un super-ospite come James Senese. Il suo personale linguaggio, il suono incredibile e inconfondibile del suo sax dice Blandizzi: “entra nel mondo delle mie immagini, impreziosendole”. Il brano è un viaggio lungo la storia dell’Italia che riporta alla luce la memoria e il sapere. Gli italiani sono “saliti sul treno del tempo con in testa il futuro. Ed ecco strade, ponti, scuole… e con questi gli ideali, la passione, la cultura, i valori…”.
Breve biografia:
Lino Blandizzi, cantautore partenopeo. I primi passi nel mondo discografico arrivano con la pubblicazione del primo album: “Lo specchio delle verità” nel ’90, seguito da un Q disc “Cercasi esorcisti” nel ‘94 e dall’omonimo “Blandizzi” nel ’96. Casuale e fortunato risulta l’incontro con una delle ultime “voci” della tradizione autentica napoletana espressa nel mondo ai livelli più alti: il maestro Sergio Bruni che, dopo aver ascoltato una sua canzone in lingua, “Ma dov’è”, da lui definita romanza, gli propone di inciderla e cantarla insieme. Il duetto con Blandizzi è l’ultimo lavoro discografico che il Maestro ha lasciato con un’emozionante documento video. Nel 2003 esce il suo album “Abbiccì”ed è subito in copertina sulla rivista specializzata “Musica e Dischi”. Il brano “Abbiccì” tratto dall’alfabeto, primo strumento di comunicazione, è pubblicato anche come singolo in versione CD – DVD, diventando iniziativa pedagogica nelle scuole. (Sigla dei programmi di Rai Due “Nord, Sud, Ovest, Est” e “Sicuri di notte”.
Con la canzone “Mi Metto Il Casco !?!” Blandizzi è testimonial della campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo del casco che lo porta ad una intensa attività live.
Il 27 maggio 2004 si esibisce in concerto nel Teatro di Corte nel Palazzo Reale di Napoli che precede un tour nei teatri dell’Opera in Egitto.
Da quella intensa collaborazione con Sergio Bruni, il 28 novembre
2005 al teatro Augusteo di Napoli riceve il “Premio Sergio Bruni” trasmesso da Rai tre.
Nel 2011 pubblica “Il mondo sul filo”, un lavoro che vuole rappresentare la condizione della vita dell’uomo in precario equilibrio, in bilico sul filo sottile e teso dell’esistenza. L’album esprime “essenzialità”, “chiarezza”, “impatto immediato”, sicuramente un album più maturo che scopre una visione più cruda e profonda del mondo.
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