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Kate e William: safari tra elefanti e rinoceronti in India


Il principe William e la moglie Kate Middleton hanno visitato stamane un famoso parco dei rinoceronti in Assam, nell’India nord-orientale. Lo riferisce l’agenzia di stampa Ians. A bordo di una jeep scoperta la coppia reale, che ieri era a New Delhi, ha condotto un ‘safari fotografico’ di due ore nel parco nazionale di Kaziranga. Hanno avvistato i rari rinoceronti unicorno, diversi elefanti, cerbiatti e altri animali allo stato brado. Entrambi indossavano jeans e camicie casual. Dopo il tour William e la consorte hanno parlato con i responsabili dell’area, che e’ un sito Unesco, a proposito della piaga del bracconaggio. Di recente diversi rinoceronti sono stati trovati morti nel parco. Un gruppo di residenti locali ha accolto all’ingresso la coppia e donato loro due scialli tessuti a mano con i tipici disegni dell’Assam.

Scoppia intanto la polemica sulla visita alla riserva che protegge con successo i rarissimi rinoceronti asiatici dai bracconieri, ma dove i guardaparco sono autorizzati a sparare a vista ai cacciatori di frodo e ne hanno uccisi a decine negli ultimi anni. Lo riferisce il quotidiano britannico Guardian sul suo sito. Il parco di Kaziranga, nello stato dell’Assam (India nordorientale), ospita due terzi dei rinoceronti asiatici (che hanno un corno solo, diversamente da quelli africani che ne hanno due). La riserva ha inoltre la più alta densità di tigri fra tutte le aree protette mondiali. A proteggere gli animali c’è un piccolo esercito di 1.200 guardaparco. Devono fronteggiare bracconieri armati di fucili automatici, disposti a tutto per ottenere un corno di rinoceronte, che può rendere loro fino a 20.000 dollari. Per questo, i ranger di Kaziranga hanno una vera e propria “licenza di uccidere”: se vedono un bracconiere, possono sparare a vista. Secondo il governo indiano, dal 2005 al 2012 ne hanno ammazzati 66 e arrestati 500. Nello stesso periodo, i cacciatori di frodo hanno ucciso 143 rinoceronti. Quest’anno gli animali uccisi sono stati 6, l’anno scorso erano stati 20. Ma questo approccio militare alla difesa della natura non piace agli abitanti della zona e agli attivisti per i diritti umani. A loro avviso, i guardaparco hanno ucciso anche persone innocenti, abitanti dei villaggi che raccoglievano frutta e verdura. “Uccisioni extragiudiziali non devono aver posto nella difesa degli animali oggi – commenta il direttore di Survival International, Stephen Corry -. Perché le grandi organizzazioni animaliste non condannano duramente questa forma di brutalità impulsiva?”. Per la ong Save the Rhino “la politica dello ‘sparare a vista’ deve essere usata solo come estrema risorsa e per legittima difesa”. Anche la ong sudafricana International Animal Rescue Foundation “sostiene lo ‘sparare a vista’ solo quando tutte le altre opzioni si sono esaurite”. L’ex direttore del parco, Bishan Singh Bonal, in una intervista l’anno scorso aveva detto che “è guerra aperta quando i bracconieri entrano a Kaziranga. Se vedono le nostre guardie, sparano per uccidere, così non abbiamo altra opzione che rispondere”

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