La ricorrenza del 5 agosto per Sabaudia, nel novero delle ‘città nuove’, è una giornata davvero singolare! Anche quest’anno sono rimasto nel dubbio in che modo intervenire, ovvero se arrivare a questa ricorrenza senza proferire alcuna parola almeno sotto il profilo della memoria collegata agli 83 anni della Deposizione della Prima Pietra e di conseguenza fare finta di nulla e passare avanti, come d’altronde sembra usuale in questo momento di stasi cittadina. Non mi riferisco ovviamente a quelle persone che si sentono molto legate a tale avvenimento specifico, ma sul piano istituzionale non mi sembra che sia stata messa in piedi alcuna iniziativa di tale significato.
Da qui la personale scelta di dire qualcosa, comunque con lo spirito di chi ama riprendere gli eventi del passato e far rilevare che appuntamenti come questi debbano fare parte del calendario storico di ogni Città che si trova belle condizioni di poter festeggiare una simile ricorrenza!
In fondo, per questa circostanza, mi sembra doveroso dare importanza ad un momento così particolare anche per il fatto che Sabaudia è stata il secondo centro dell’Agro Pontino!
Di quel periodo è da menzionare la sorprendente scelta del Commissario dell’Opera Nazionale Combattenti, Valentino Orsolini Cencelli, che si incaricò di far realizzare il nuovo centro in un luogo di particolare suggestione, ubicato sul Tirreno, sulla sponda interna del lago di Paola, all’interno della splendida foresta del Parco del Circeo, alquanto distante dalla stazione ferroviaria di Fossanova e di più da quella di Littoria. L’avvenimento venne pubblicizzato con grande forza dal Regime dell’epoca e la cerimonia di incastonamento della pietra alla base dell’erigenda torre civica venne ripresa in ogni particolare.
Il carretto, condotto dal signor Ziarelli, con il traino di un asino, aveva trasportato “la prima pietra” dalla cava di San Felice Circeo fino al sito della torre comunale.
Tutto questo ebbe un grande effetto pubblicitario, come d’altronde era già avvenuto per Littoria e allo stesso modo sarebbe successo per le altre città di fondazione, Pontinia, Aprilia e Pomezia.
Tra i personaggi che presero parte a quel momento solenne, necessita citare il maestro Giuseppe Fichera del nutro un ottimo ricordo a proposito della gradevole figura di un personaggio che ho conosciuto direttamente e che si è contraddistinto per essere un insegnante impegnato anche nell’attività pubblica, tanto che nell’anno 1946 ricoprì anche la carica di Sindaco. E lui stesso, nell’introduzione al suo libro “Sabaudia …Primo Amore”, scritto in occasione del 50° anniversario di Sabaudia, rivela di essere stato testimone nei due momenti basilari relativi alla deposizione della Prima Pietra e all’Inaugurazione della Città, svoltasi il 15 aprile 1934,
Diversi autorevoli scrittori hanno narrato con competenza e ricchezza di quei momenti iniziali, e tra questi citiamo, Vincenzo Rossetti, Feliciano Jannella, Vittorio Briani, Filippo Tommaso Marinetti, a proposito del Palazzo delle Poste di Angiolo Mazzoni, e tanti altri, che nel corso degli anni hanno evidenziato particolari momenti legati alle cronache storiche di questo territorio.
Anche con l’intento di riportare alla memoria l’opera profusa a quel tempo per valorizzare l’elemento culturale letterario, preme riprendere la Delibera podestarile n°16 del 26 marzo 1936, relativa a ‘Contributo Premio letterario di Sabaudia’ con la quale si istituiva il Premio Sabaudia alla stregua di una “iniziativa intesa a valorizzare questo Comune e a ben conoscere le bellezze naturali….”. Primo vincitore fu il noto medico della bonifica Vincenzo Rossetti con il libro “ Dalle Paludi a Littoria – diario di un medico”.
La città di Sabaudia con l’Agro pontino hanno rappresentato nel tempo un valido interesse e soggetto per tanti artisti che hanno riprodotto con originale creatività gli svariati ambienti e gli ambiti più esaltanti ( foto, lavoro artistico di U.Bonetti su Sabaudia).
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