Mercoledì 12 ottobre si è svolta a Bruxelles la cerimonia di consegna del Premio del cittadino europeo. Tra i vincitori, persone e associazioni impegnate nella creazione di uno spirito comune. Il vice presidente del Parlamento, Sylvie Guillaume (S/D, FR), ha spiegato: “L’Europa sta attraversando tempi duri e a volte sembra che l’integrazione sia impossibile. Questi cittadini ci dimostrano che l’UE è viva e vegeta attraverso le loro attività quotidiane mosse da uno spirito comune”.
Lo scorso giugno, la giuria presieduta dal vice presidente del Parlamento Europeo Sylvie Guillaume ha selezionato 50 persone e associazioni da 26 nazioni europee come vincitori del Premio del cittadino europeo. Dopo aver partecipato alle premiazioni nei loro paesi, sono stati invitati a Bruxelles per la cerimonia ufficiale del 12 ottobre.
“Allo stesso modo degli attivisti per i diritti umani che mostrano in maniera esemplare la generosità europea nell’accogliere i rifugiati – ha sottolineato Guillaume – queste persone e associazioni promuovono il progetto europeo con orgoglio. Bisogna celebrare il loro impegno e sostenere i loro sforzi!”.
Tra i vincitori, erano presenti cittadini e associazioni italiani. La prima è l’attivista italo-marocchina Nawal Soufi, impegnata nella difesa dei diritti dei profughi e invitata a parlare dalla Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo la scorsa primavera. In quell’occasione, Nawal mostrò un paio di calze e due bottiglie d’acqua per simboleggiare il dramma di chi perde la vita nel Mar Mediterraneo. Sono stati premiati anche rappresentanti dell’Arché Onlus, associazione in prima linea nella tutela di madri e bambini socialmente fragili, dell’Opera per la gioventù “Giorgio La Pira”, che sostiene la formazione umana e cristiana dei giovani e dell’Associazione Pegaso, impegnata nel sostegno ai disabili e alle loro famiglie.
Il premio del cittadino europeo – Dal 2008 il Parlamento Europeo premia i cittadini coinvolti in iniziative di cooperazione internazionale e in attività di dialogo tra le nazioni europee. Il premio ha un grande valore simbolico ed è nato con l’intento di dare un riconoscimento all’attività quotidiana di coloro che promuovono con il loro lavoro lo spirito europeo.
Ogni parlamentare può candidare una persona o un’associazione. I deputati di ciascuna nazione scelgono successivamente un numero ristretto di finalisti che verranno poi valutati dalla giuria guidata dal vice presidente del Parlamento Sylvie Guillaume.
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