Dopo aver conquistato il pubblico romano con il loro Cuisine & Confessions, presentato durante la passata edizione del Festival, la compagnia quebecchese Les 7 Doigts, torna dal 27 al 30 Ottobre all’Auditorium Conciliazione per il Romaeuropa con Traces: nuova poetica avventura tra danza, musica, acrobazia, street art e linguaggi urbani, dedicata ad un pubblico di tutte le età.
Presentato più di 1700 volte in 25 paesi e in 200 città di tutto il mondo, premiato con numerosi riconoscimenti internazionali, Traces è ambientato in un rifugio di fortuna all’esterno del quale sta per consumarsi un’imminente catastrofe. «Le uscite di sicurezza sono ovunque, perché qualcosa di terribile potrebbe accadere» annunciano Les 7 doigts all’inizio dello spettacolo ed è subito chiaro che il loro Traces è una visionaria via di fuga dalle ansie e dalle tensioni della nostra epoca. E infatti, l’unico modo per reagire alla catastrofe è rischiare, vivere la vita in pienezza anche quando ogni speranza sembra persa. Intrecciando danza e circo alle loro esperienze personali, i giovani protagonisti sfidano la gravità in acrobazie esplosive in cui si innestano elementi della urban culture come lo skateboarding ed il baseball.
«Nei nostri spettacoli, abbiamo deciso di mettere sempre in risalto l’essere umano. Vogliamo che gli spettatori s’identifichino in noi e che ci riconoscano come simili: uomini con un nome e un cognome, un particolare timbro della voce, delle particolari forze e altrettante debolezze. Vogliamo che gli spettatori si sentano vicini a chi è in scena, che si preoccupino per i rischi che ognuno di noi corre, che si emozionino con noi. Traces è l’apice di questo tentativo di umanizzazione. Durante tutto il corso dello spettacolo, infatti, gli artisti condividono con il pubblico dettagli intimi delle proprie vite: la loro provenienza, il loro carattere, alcuni aneddoti che caratterizzano il loro percorso» spiega la compagnia. Così le discipline circensi scoprono nuovi territori di indagine e nuove poetiche: «Questo circo contemporaneo si libera dei costumi, delle musiche e dei numeri che definivano il circo tradizionale, per trovare proficue fusioni con la danza e con il teatro. Certo, questi elementi non definiscono in modo esaustivo il “nuovo circo”. In fondo ogni definizione finirebbe per limitare la libertà che caratterizza l’essere contemporaneo di un linguaggio artistico».
Una poetica che si rispecchia perfettamente nel nome della compagnia «In francese esiste un’espressione che definisce l’agire di un gruppo d’individui che insieme formano un’individualità unica come fossero cinque dita di una stessa mano: “les cinques doigts de la main”, appunto. Poiché i membri fondatori di questo gruppo, come dicevo, sono sette abbiamo deciso di chiamarci “Les 7 doigts de la main”. Può sembrare una strana definizione ma la trovavamo appropriata, bizzarra e divertente».
Newsletter
[wysija_form id=”1″]