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Silvia Costa: “20 anni di Servizio Volontario europeo, esercito di pace di volontari che tengono unita l’Europa”


“Il Parlamento europeo ha riconosciuto ufficialmente l’importanza e il valore del Servizio Volontario europeo (SVE) quale forza strategica per tenere unita l’Europa e promuovere la cittadinanza attiva. Oggi viene premiato il lavoro e l’impegno di centomila volontari che in questi ultimi vent’anni sono state le sentinelle della solidarietà e si gettano le basi per uniformare il sistema per i prossimi che verranno. Volontari che sono sempre sul campo come lo sono oggi, subito accorsi per prestare aiuto nelle zone colpite dal terremoto di ieri sera”. Lo ha detto l’europarlamentare Silvia Costa, presidente della Commissione Cultura del Parlamento europeo, al termine della votazione che ha portato all’approvazione della risoluzione sul Servizio volontario europeo e la promozione del volontariato in Europa fortemente voluta dalla Commissione Cultura. “Abbiamo chiesto – prosegue Silvia Costa- che le attività e lo status di volontario vengano definite in un quadro giuridico europeo che possa agevolare la mobilità e il riconoscimento delle competenze. Con la votazione di oggi abbiamo dato il via libera affinché il volontariato venga riconosciuto nel passaporto europeo delle competenze e dell’Europass in quanto forma di apprendimento informale e non-formale”. Il Servizio volontario europeo permette ai giovani di andare all’estero per partecipare a progetti di volontariato anche nei Paesi Terzi, ha un budget complessivo di 600 milioni di euro e una partecipazione di 100mila volontari di tutte le età che contribuiscono a circa il 5% del PIL. Ogni anno partono 5mila giovani, 1 su 5 è italiano. In 7 anni, dal 2014 al 2020, si supererà il numero complessivo di fondi e volontari che ci sono stati in 16 anni, dal 1998 al 2013. “Con la nostra risoluzione – prosegue la Presidente Costa- abbiamo chiesto agli Stati membri di istituire e potenziare programmi nazionali di servizio volontario dotati di risorse adeguate. A tutto questo è necessario abbinare una semplificazione dell’attuale sistema di presentazione delle domande per garantire un accesso rapido e agevole al programma. Perché ci sia una efficace diffusione delle buone pratiche tra gli Stati Membri e venga creato un servizio civile europeo complementare alle opportunità già esistenti, abbiamo chiesto alla Commissione di condurre uno studio sui programmi di servizio volontario e sui corpi di servizio civile e di solidarietà. Allo stesso tempo appoggiamo l’idea della Commissione di istituire i corpi di solidarietà dell’Ue, un’iniziativa che porterà valore aggiunto al lavoro già compiuto dalla società civile con il coinvolgimento delle associazioni di volontariato che parteciperanno alla sua progettazione”. “La risoluzione – conclude Silvia Costa- arriva nell’anno in cui lo SVE compie vent’anni e in un momento storico in cui è necessario dare risposte concrete e testimonianze dirette che esiste un’alternativa all’eclissi di solidarietà che sta oscurando l’Europa”.

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