Find a Way, intensità ed eleganza nel nuovo disco del Dagmar’s Collective


Conobbi il Dagmar’s Collective nel 2013, quando uscì il loro primo disco, Different Wor[L]ds, e rimasi piacevolmente colpito dalle rivisitazioni della grande canzone internazionale in chiave jazz e folk. Ma l’album era composto prettamente da cover e gli episodi inediti erano soltanto quattro. Con il disco Find a Way, invece, l’ensemble milanese compie un decisivo balzo in avanti, mettendosi in gioco con un intero lavoro di inediti: undici brani caratterizzati da pop raffinato, jazz, bossanova e altri echi di Sudamerica. L’album è stato registrato in presa diretta, per questo motivo è dotato dell’intensità e del trasporto tipico delle incisioni live. Nonostante la grande preparazione dei musicisti che compongono il gruppo, nessuno di loro si perde in leziosi virtuosismi, anzi, ognuno mette la propria tecnica al servizio dei brani, puntando sull’eleganza del suono e sulla sobrietà degli arrangiamenti.

Anima del progetto è Dagmar Segbers, cantante dalle origini nordeuropee ormai di casa in Italia, che appare sulla copertina con uno sguardo intenso e sicuro catturato dal fotografo Roberto Covi. Tutto Find a Way è disseminato di passaggi melodici da brivido che l’artista, con la sua voce duttile e suadente, riesce a interpretare con maestria. Ma la Segbers non è solo voce: insieme al chitarrista Emilio Foglio e al pianista Michele Fazio, cofondatori del gruppo e autori degli arrangiamenti, ha firmato infatti tutti i brani dell’album. A completare la line-up della band l’eccellente sezione ritmica formata da Piero Orsini e Sandro De Bellis, rispettivamente al basso e alle percussioni. In conclusione, Find a Way è un lavoro eterogeneo e accurato che, una volta calcato ‘play’, si fa ascoltare fino alla fine, distendendo il cuore e l’anima. E soprattutto, cosa assai rara nella musica di oggi, non presenta controindicazioni né data di scadenza.

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