Almeno da 24 ore era apparso chiaro che ormai la speranza era finita. Ma ufficialmente parola fine arriva nella notte, ad una settimana esatta dalla valanga che ha travolto tutto: attorno alle 23 di ieri i vigili del fuoco tirano fuori da quel groviglio di macerie, neve, tronchi d’albero e detriti i corpi degli ultimi due dispersi. Quel che resta dell’hotel Rigopiano, a questo punto, e’ ormai solo un monumento all’orrore sotto il Corno Grande del Gran Sasso d’Italia.
Che fosse questo, il finale, lo si era capito ormai da un paio di giorni e mercoledi’ se ne e’ avuta la certezza: nei discorsi ufficiali, nelle dichiarazioni ai tg, non c’erano neanche piu’ quelle parole formali che servivano a lasciare aperta comunque una seppur minima speranza. E l’unico obiettivo rimasto a chi stava scavando senza sosta da giorni, era quello di trovare prima possibile tutti i corpi sepolti sotto la neve e le macerie. Per chiudere finalmente la macabra conta delle vittime, restituire i corpi alle famiglie e abbandonare prima possibile quella montagna piena di dolore.
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