Il mondo di Nani Tedeschi in 100 cartoline


Dalla fede politica agli affetti familiari. Dai paesaggi fluviali a quelli marittimi. Dai volti noti ai personaggi fantastici. Nell’arco della sua carriera Nani Tedeschi, pittore e disegnatore emiliano, ha toccato diverse tematiche e sperimentato differenti forme espressive. Il suo viaggio artistico è raccontato nella mostra dal titolo “Il mondo di Nani Tedeschi in 100 cartoline”, ospitata dal museo della Tonnara di Stintino a partire dal 6 maggio e fino all’11 giugno.

L’esposizione, curata da Paolo Greco e Silvia De Franceschi, vuole rendere conto del percorso lavorativo, dall’idea iniziale all’opera finita. Viene ricostruito, perciò, lo studio dell’artista, con fotografie, articoli di giornale, bozzetti originali, e una piccola serie di quadri. Fulcro della mostra le cartoline, opere di piccole dimensioni, alcune in originale, altre in copia, che ben rendono conto del mondo di Tedeschi: si trovano le vedute del Po, quella Bassa reggiana dove è nato, le rocce della Sardegna, dov’è vissuto e che ha amato, boschi, animali di terra e di mare, e quei personaggi fantastici rubati alla letteratura, che si trovano a girovagare in luoghi dove non sono mai stati, come Don Chisciotte all’Asinara.

«Questa mostra vuole essere un omaggio all’artista e all’uomo – sottolinea il direttore del Mut Salvatore Rubino –. Quello che mi lega a Nani Tedeschi ormai da molti anni non è solo un sentimento di amicizia, ma anche una profonda stima per il suo lavoro, intenso e poetico, e per la sua tenacia». Laureatosi in Medicina a Sassari, infatti, l’artista ha lasciato la carriera scientifica per percorrere i sentieri dell’arte. E oggi, quasi ottantenne, ancora vive e lavora a Reggio Emilia, dove è riconosciuto e apprezzato.

L’appuntamento è alle 18,30 con l’inaugurazione della mostra, mentre alle 19 è previsto un incontro di carattere scientifico.

Si tratta di una conversazione, dal titolo “L’isola dei centenari”, che indaga le possibili cause della longevità dei sardi, prendendo spunto dal progetto Akea, acronimo dell’augurio tradizionale sardo “A Kent’annos”.

A dialogare saranno, infatti, Luca Deiana, responsabile del progetto, e Ciriaco Carru, docente di Biochimica clinica e Biologia molecolare clinica all’Università di Sassari. La ricerca, uno studio genetico dei marcatori della salute e della longevità, va avanti ormai da vent’anni, e ha portato al censimento di circa 18mila sardi, ultracentenari e ultraottantenni, e alla creazione di una biobanca in continua crescita.

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