Festa della Repubblica. Sergio Mattarella: i valori del 1946 ci guidano per un futuro di pace


Si festeggia oggi il 71esimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Ad aprire le celebrazioni, l’omaggio del capo dello Stato, Sergio Mattarella, alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano. Momento clou è stata la parata militare in via dei Fori Imperiali. Il presidente della Repubblica è giunto all’Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Roberta Pinotti e dal capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi. La banda dell’Esercito ha quindi intonato l’Inno nazionale e le Frecce tricolori hanno sorvolato il Vittoriano.

Dopo l’alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d’alloro sul sacello del Milite Ignoto, Mattarella ha passato in rassegna le truppe. La parata – alla quale partecipano circa 4.000 persone, tra militari e civili – è aperta quest’anno da 400 sindaci, in prima fila quelli dei Comuni del Centro Italia colpiti dal terremoto.

Sergio Mattarella nel messaggio alle Forze Armate: “Dare alle future generazioni un’Italia in pace” – “Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre forze armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia. I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare”. Lo sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano. “Le difficoltà che stiamo affrontando, le minacce alla nostra sicurezza e al nostro benessere vanno sostenute con la limpida coscienza dei risultati raggiunti. Ci accompagna la consapevolezza che in un mondo sempre più interdipendente, non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di crisi e conflitti; non potrà esservi vero benessere se una parte dell’umanità sarà costretta a vivere nella miseria”, aggiunge Mattarella. Le forze armate “con convinzione e pieno coinvolgimento assolvono a questo dovere e hanno contribuito, in questi ultimi decenni, a conseguire risultati straordinari. La loro professionalità, la loro abnegazione, il modo costruttivo ed umano con cui hanno saputo interpretare i compiti quotidianamente svolti in Patria ed in tante regioni del mondo, non privi di rischi, sono alla base della stima e dell’affetto dai quali sono circondate. Un ringraziamento particolarmente sentito -prosegue il Capo dello Stato- va ai militari intervenuti con la Protezione Civile in soccorso alle popolazioni del Centro Italia, duramente e dolorosamente colpite. Il loro impegno testimonia ancora una volta la dedizione delle Forze Armate al Paese e ai suoi cittadini, dei quali sono nobile espressione”. “Ai soldati, marinai, avieri, carabinieri e finanzieri, di ogni ordine e grado ed in modo speciale a quanti in questo giorno di festa sono impegnati nei teatri operativi, giunga la gratitudine del popolo italiano e mia personale”.

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