Caffè Alzheimer: contro l’isolamento e lo stigma a WeGIL solidarietà e socializzazione


Il 21 febbraio 2018, WeGIL si apre ancora una volta alla solidarietà, ospitando Caffè Alzheimer, un evento che vuole accendere un cono di luce su una malattia sempre più diffusa, ma spesso non considerata a dovere, grazie all’Associazione Alzheimer Uniti. Un appuntamento con professionisti e non solo, aperto a chiunque, per creare un clima di accoglienza per le persone con demenza e le loro famiglie, favorendone la socializzazione, contro l’isolamento e lo stigma: un’ulteriore opportunità per una vita il più possibile normale.

Caffé Alzheimer, infatti, rappresenta il luogo dove persone malate di Alzheimer possono, in compagnia dei familiari e dei volontari, prendere un caffè o sorseggiare una bibita in un ambiente accogliente in grado di fornire condivisione e sostegno, in un clima conviviale, piacevole e stimolante, come WeGIL, l’hub culturale nel cuore di Trastevere, aperto grazie alla Regione Lazio con Artbonus e gestito da LAZIOcrea.

La demenza di Alzheimer è una malattia cronico-degenerativa caratterizzata da una lenta e progressiva degenerazione neuronale che compromette le capacità cognitive e funzionali della persona. Questa patologia, altamente invalidante rappresenta il 60% di tutte le demenze e la sua prevalenza è in continuo aumento a causa del fenomeno di invecchiamento della popolazione, una delle più significative “emergenze” che i sistemi socio-sanitari si trovano ad affrontare da alcuni anni per l’impatto che ha sui servizi assistenziali e sulle famiglie. I dati relativi alla prevalenza della demenza riportati negli studi condotti in diversi paesi industrializzati, indicano tassi abbastanza comparabili, che oscillano intorno al 8% nei soggetti con età superiore ai 65 anni. La prevalenza specifica per classi di età è intorno all’1% nei soggetti di età compresa tra i 65 e 69 anni e raddoppiando approssimativamente ogni 5 anni di età, arriva ad oltre il 30% nel gruppo di età compresa tra gli 85 e 89 anni. In Italia, secondo lo studio ILSA del CNR la demenza interessa il 6,4% delle persone oltre i 65 anni, il 7,2% delle donne, il 5,6% degli uomini.

Inoltre il tasso di incidenza annuale è stimato in circa l’1% nei soggetti di età superiore ai 65 anni.

Secondo il Piano Nazionale Demenze la stima delle persone affette è di oltre 1.200.000 circa; nei riguardi della Regione Lazio il dato è di circa 84.000 persone.

La principale fonte di supporto assistenziale, anche secondo l’ultima indagine CENSIS (2015), proviene dalla famiglia, che si fa carico dell’assistenza, mettendo a rischio anche la propria salute psico-fisica. E’ necessario quindi costruire una rete di servizi relativa ai bisogni di tali persone. Infatti progettare ed approntare servizi di assistenza e intervenire con approcci terapeutici non solo farmacologici, rappresentano attualmente le uniche possibilità per assicurare loro una qualità di vita accettabile e dignitosa.

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