Dieta mediterranea, Procaccini tuona contro la UE: “daremo battaglia per difendere i prodotti italiani contro il nutriscore”


“La dieta mediterranea risulta ancora una volta la migliore al mondo. L’ennesima conferma, che arriva dal best diets ranking 2020 elaborato dal media statunitense U.S. News & World’s Report’s, testimonia, se mai ce ne fosse stato bisogno, della grande qualità e salubrità dei prodotti italiani ed è uno schiaffo ben assestato a coloro che in Europa vorrebbero invece penalizzare questi stessi prodotti a vantaggio dei cibi spazzatura e delle multinazionali alimentari. Inoltre, in questi giorni il rapporto “State of health” della UE ha rilevato che le diete scorretto hanno provocato in Italia nel 2017 98mila morti, più di quelli provocati dal fumo”.

Lo afferma l’europarlamentare di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, membro della Commissione Agricoltura di Bruxelles, commentando i nuovi dati da cui emerge che la dieta mediterranea, messa a confronto con altre 35 diverse diete alternative a livello mondiale, vince per i suoi positivi effetti sula salute e la longevità.

“Da mesi stiamo combattendo una battaglia a Bruxelles contro chi, invece, vuole affossare i nostri migliori prodotti alimentari, facendoli passare per nocivi perché pieni di calorie ed invece riconosciuti dall’Unesco come patrimonio mondiale, quali componenti della dieta mediterranea. Per farlo, si sono inventati quel perverso e odioso sistema di etichettatura che va sotto il nome di “nutriscore”, che valuta la salubrità dei cibi assegnando loro una scala cromatica dal verde al rosso e alfabetica, dalla A alla E. Ma secondo questo sistema cibi come il pollo fritto francese preconfezionato o le bibite gassate sarebbero salubri, mentre al nostro Parmigiano Reggiano o al prosciutto sarebbe assegnata una mortificante lettera D, perché ritenuti molto meno salubri. Una follia assoluta – continua Procaccini – che non ha alle spalle alcun criterio oggettivo ma nasconde il solo obiettivo di stroncare il mercato dei prodotti italiani dell’agroalimentare a livello internazionale. Nelle prossime settimane la questione sarà nuovamente all’attenzione del Parlamento Europeo e in quella sede, ma in ogni altra circostanza in cui si potrà, dovranno passare sul mio corpo e su quello di tutti i parlamentari europei di Fratelli d’Italia, come ha ben detto Giorgia Meloni che ha fatto sua questa battaglia fin dal primo momento. Il “nutriscore”, tra al’altro, è stato elaborato da un gruppo di ricercatori francese e avallato dal ministero della salute transalpino, una firma evidente su una vicenda che conferma, ancora una volta, le incongruenze e le contraddizioni di una Unione Europea che intendiamo cambiare in questo ed in molti altri aspetti. Come FDI proponiamo lo studio di un marchio che evidenzi chiaramente il livello che gli alimenti occupano nella piramide alimentare della dieta mediterranea, valorizzando, inoltre, i marchi DOP e IGP anche nel loro aspetto culturale e sottraendo così i prodotti alimentari a banalizzazioni e paragoni con altri prodotti privi di queste caratteristiche specifiche e irripetibili”.


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