Forti tensioni ci sono state oggi alla Camera dei deputati indiana, dove l’opposizione di centro-destra del Bjp sta sollecitando un dibattito immediato sulla decisione italiana di non far rientrare i marò dopo il permesso concesso loro per poter votare. La presidenza della Camera ha comunicato che il governo, guidato dal partito del Congresso, “è disponibile” alla discussione, ma vuole prima che sia discussa la nuova legge sulla violenza contro le donne.
Il premier indiano Manmohan Singh ha comunicato che, se le autorità italiane “non manterranno la parola”, rifiutando di rispedire in India i due marò per il processo, “ci saranno conseguenze nelle nostre relazioni con l’Italia”, come scrive in un messaggio su Twitter.
Singh ha dedicato diversi tweet alla vicenda, chiedendo in particolare unità al Parlamento e affermando che continuerà a lavorare “attraverso i canali diplomatici”.
Il premier ricorda inoltre di avere “sollecitato le autorità italiane a rispettare le decisioni della Corte Suprema e restituire i due imputati per essere processati”.
Primo ministro del Kerala: grave errore – Una pesante condanna nei confronti dell’Italia arriva anche dal primo ministro del Kerala, Oomen Chandy, che commenta così la vicenda: “L’Italia ha preso una decisione molto sbagliata sia dal punto di vista del diritto sia dal punto di vista diplomatico. Questa posizione non è accettabile da parte di nessuno”. (tgcom)
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