arte piano

Castelnuovo di Farfa–ARTE-PIANO Festival: fotosintesi clorofilliana d’Armonia


Colori su, giù e intorno al pentagramma; armoniche nell’aere, corde di vegetazione incontaminata che vibrano per simpatia, così… come quelle degli strumenti.

Non solo note che si aggrovigliano tra fronde di alberi, suoni che si fondono con terra e pietre di un borgo di mille anime o poco più; ma Musica che si inala a pieni polmoni dello spirito, genuina come solo in luoghi antichi che si prendono cura della storia può accadere.

E l’anima si rallegra e si nutre; ascolti sapori, annusi melodie, impasti acqua e semole per amalgamarTi con esperienze (usi e costumi locali, anche gastronomici) ben al di là del pianoforte ma dentro l’Arte che viene esperita nella sua interezza.

ARTE-PIANO non è solo 88 tasti bianchi e neri di Festival estivo raggiunto da angoli lontani del pianeta; non soltanto una settimana di seminari intensivi con grandi maestri, concerti e applausi; ARTE-PIANO è uno stargate, un portale che si varca, una finestra che ci si spalanca dentro e proietta una nitida e pura visione del mondo dunque della vita, la consonante scoperta del suo senso più profondo, intimo, connesso.

Là, in quel poetico incontro fra terra e cielo, dove tutto ti resta addosso, ti scava dentro attraverso frequenze potentissime ma discrete, garbate, senza clamori spettacolarizzati che, in alcuni casi, negli ultimi tempi (abbiamo assistito a declini tristi e chissà mai se recuperabili), hanno inaridito la Bellezza, là – dicevamoil tempo non solo pare essersi fermato ma, di più, non essere mai esistito.

Si studia, si interpreta, si impara; si suona, SI FA Musica, tanta musica; si abbraccia e si gioisce insieme con la gente del posto, complice e magico, dalla voce silenziosa e potente di cui ti fai cassa di risonanza; lì, a Castelnuovo di Farfa, si riscaldano cuori e motori per affinare ali di libertà e pienezza assoluta.

Una esperienza da fare, adesso, in questa incarnazione, nella attuale e nelle edizioni future, per narrarla agli angeli che incontreremo (nell’Oltre, un giorno) e che, forse, quella suggestione la conoscono già perché l’hanno ispirata e, fin da subito, protetta.

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Com.Stampa A.Madaluni


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