Maro' Italiani

Sui Marò decisione surreale. L’UE prenda posizione


Bruxelles, 23 marzo 2013. “L´atteggiamento ondivago e contraddittorio del Governo Monti sulla vicenda dei nostri marò sta avendo come unico risultato l’indebolimento dell’immagine dell’Italia. Ci aspettiamo che Terzi fornisca spiegazioni chiare a giustificazione di quanto accaduto. Non vi è altro aggettivo per descrivere la situazione che si sta delineando: surreale”, ha dichiarato il vicepresidente del Parlamento europeo Roberta Angelilli (PPE/PdL).

L’eurodeputata aveva già espresso lo sbigottimento sulla decisione della Corte Suprema indiana: “Ci troviamo ancora una volta di fronte a un comportamento di una gravità estrema da parte delle autorità indiane che, negando l’immunità all’ambasciatore Mancini, pensano evidentemente di poter violare le norme del diritto internazionale in maniera arbitraria”.

“Anche l’UE, intervenuta sulla vicenda, ha ribadito che la Convenzione di Vienna deve essere rispettata. Ma è necessaria una presa di posizione più chiara e netta da parte dell’Unione rispetto all’India che, per ben due volte, ha messo in discussione principi ‘consuetudinari’, quindi cogenti, del diritto internazionale, violando i diritti dell’Italia relativamente al principio della giurisdizione dello Stato di bandiera della nave, nonché all’immunità diplomatica per il nostro Ambasciatore”.

“Per questo motivo ho presentato un’interrogazione all’alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza Ashton per chiedere quali azioni e provvedimenti urgenti intende intraprendere l’Unione europea per assicurare il rispetto del diritto internazionale, poiché questa vicenda non può essere derubricata a una mera questione di rapporti bilaterali”, ha concluso Roberta Angelilli.

In una nota congiunta gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza e Marco Scurria, hanno ribadito che “non possiamo più accettare che l’UE si limiti a dire ‘stiamo seguendo la vicenda, stiamo favorendo il dialogo, ci auguriamo che Italia e India trovino un accordo’. Non abbiamo messo in piedi un costosissimo apparato diplomatico dell’Unione, non abbiamo scritto nuovi trattati prevedendo una politica estera comune e un alto rappresentante, né vinto premi Nobel, per ritrovarci un’Europa incapace di difendere il diritto internazionale e le prerogative di uno Stato membro come l’Italia. Le dichiarazioni generiche lasciano il tempo che trovano, ci aspettiamo che la Ashton si schieri senza se e senza ma a sostegno dell’Italia e chieda in tutte le sedi all’India di rispettare la Convenzione di Vienna sui diplomatici e la Unclos sul diritto del mare, anche al fine di non vanificare lo stesso impegno dell’UE in importanti missioni anti-pirateria come Atalanta. Una politica estera realmente europea non sa che farsene dei balbettii di lady Ashton e dei suoi portavoce”.


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