Silvia Costa

UE – Silvia Costa (Gruppo S&D): "Serve una Direttiva europea sulla violenza"


Bruxelles, 12 aprile 2013. “Attraverso una Direttiva europea sulla violenza contro le donne che tenga in considerazione anche le indicazioni della Convenzione di Istanbul, sarebbe possibile garantire delle norme minime per la prevenzione degli atti di violenza, protezione delle vittime e persecuzione degli aggressori. Inoltre si potrebbero individuare comuni definizioni delle diverse tipologie di violenza e armonizzare i parametri delle rilevazioni statistiche, necessarie per monitorare e conoscere in modo approfondito e comparabile questo fenomeno purtroppo così diffuso”.

 

E’ quanto ha affermato l’europarlamentare Silvia Costa in occasione dell’audizione pubblica sulla violenza contro le donne organizzata dal Gruppo S&D (Socialisti&Democratici) a Bruxelles, a cui hanno partecipato diversi esponenti politici delle istituzioni europee e la dottoressa Marisa Guarneri, presidente della “Casa donne maltrattate” di Milano.

 

“Auspico vivamente che il Parlamento italiano e la Commissione Europea ratifichino subito la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica – ha aggiunto l’eurodeputata. Nel contempo come Gruppo S&D, dobbiamo rilanciare l’invito agli Stati Membri e alla Commissione a determinare strumenti di analisi per verificare se e come le direttive approvate dal Parlamento Europeo sulla violenza contro le donne – come per esempio, quella sull’Ordine di Protezione Europeo e sulla tratta di esseri umani di cui sono stata Relatrice ombra – sono state recepite ed adottate negli Stati Membri”

 

“Inoltre, una Direttiva europea è utile per incentivare gli Stati Membri ad organizzare campagne di sensibilizzazione, creare sportelli, centri di accoglienza, case rifugio e istituire un numero verde europeo per le donne vittima di violenza” – ha concluso Silvia Costa.

 

Patrizia Toia (Gruppo S&D): “Per vincere le resistenze a varare una direttiva europea dobbiamo far sentire la nostra voce a Bruxelles, per questo sosteniamo la campagna della Lobby delle donne europee “Il est temps d’agir”: mandiamo tutti la nostra cartolina arancio al Presidente Barroso. Una valanga di cartoline lo deve travolgere – ha proseguito Toia – perché faccia suo questo impegno”.

 

“Un altro passo indispensabile – ha concluso Toia – è che il Parlamento italiano ratifichi subito la Convenzione di Istanbul, firmata solo da 26 stati e ratificata solo dal Portogallo, dall’Albania e dalla Turchia. L’Italia si muova!”

 

 


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