Strasburgo, 27 maggio 2013. ‹‹L’UE pensi a tutelare di più le industrie in crisi già esistenti, piuttosto che a rimpiazzarle con nuove industrie culturali e creative che, in un momento come questo, non possono rappresentare una soluzione al tracollo di alcuni distretti industriali, che da sempre fanno la differenza in Europa per la loro eccellenza››. Questo il parere espresso nell’Aula di Strasburgo dall’eurodeputato toscano indipendente ELD Claudio Morganti sulla relazione “Strategie regionali per le aree industriali nell’UE”, in cui si elaborano delle proposte per il sostegno delle vecchie regioni industrializzate dell’Europa, guardando soprattutto al ruolo che la politica di coesione dell’Unione può svolgere in tale contesto.
‹‹Bene che nella risoluzione si sottolinei il valore dell’industria europea – ha dichiarato Morganti – tuttavia mi sembra che queste strategie non tengano conto di quanto sia fondamentale salvaguardare innanzitutto le realtà industriali già presenti sul territorio, anziché modernizzare le vecchie zone industrializzate, attraverso una trasformazione con cui si rischia di trascurare, se non addirittura “dimenticare”, il potenziale delle eccellenze produttive di quelle aree››.
‹‹Nella mia regione, la Toscana – ha aggiunto – vi sono i distretti del tessile e del siderurgico − basti pensare a Prato e a Piombino − che l’Europa deve continuare a difendere, e su cui non vorrei mai che l’UE mettesse la parola “fine”, viste le migliaia di lavoratori impiegati in questi settori che, nonostante la crisi, – ha concluso Morganti – continuano a essere fonte di orgoglio per la nostra terra, in Europa e nel mondo››.