Bruno è un informatore medico. La sua azienda, la Zafer, sta vivendo un momento difficile. Pur di non perdere il suo posto di lavoro, Bruno è disposto a corrompere medici, a ingannare colleghi, a tradire la fiducia delle persone a lui più vicine. Bruno è l’ultimo anello nella catena del “comparaggio”, una pratica illegale che la Zafer, come molte altre case farmaceutiche, attua per convincere i medici a prescrivere i propri farmaci. E se alcuni dottori si rifiutano di prestarsi a questo gioco, molti di loro non si sottraggono affatto. Bruno, apparentemente mostruoso, non é altro che il risultato della società che lo circonda: ne incarna le contraddizioni, l’ansia, la corruzione, l’impunità.
Nessuno, dopo questo film, guarderà senza sospetto la più anonima scatola di medicinali, o almeno senza pensare di non essere vittima di una truffa. Il venditore di medicinali di Antonio Morabito, in sala dal 29 aprile con il Luce in 50 copie, affronta infatti un tema difficile, ovvero lo strapotere delle industrie farmaceutiche. Protagonista di questo film, a cui non sono mancati boicottaggi, Bruno (Claudio Santamaria), cinico informatore medico. Nel cast Isabella Ferrari e Marco Travaglio.
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