E’ uscito il 27 ottobre Solo Con Io, un doppio album dedicato a Rino Gaetano. Sono trascorsi esattamente 40 anni da Ingresso Libero, il primo album di Rino Gaetano, in cui si faticò non poco nel convincerlo a usare il proprio nome e cognome mettendo da parte la rassicurante maschera di anonimato e timidezza che lo pseudonimo Kammamuri’s gli garantiva. L’anniversario era dunque importante, e importante è questo doppio CD dalle due anime e personalità distinte.
Il primo (17 brani) è quello che meglio risponde al titolo “Solo con io”: si tratta infatti di un classico Best Of nel quale, oltre ai grandi successi (che da almeno quattro generazioni non sono più solo suoi ma di tutta questa Italia che lui chiamava “Aida”), fanno la loro apprezzata comparsa alcuni tra i cosiddetti “figli di una ispirazione minore”, da tempo invece ampiamente riconsiderati e rivalutati, come Fabbricando case, Sandro trasportando e la stessa Solo con io, che probabilmente è la sintesi più efficace della sua stessa personalità.
Il secondo invece (18 brani) è quello che per brevità si definisce un “tribute album”, e che non nasce come progetto discografico pensato solo allo scopo di rendere omaggio al suo talento, alla sua contemporaneità, ovvero al valore di canzoni che ancora oggi colgono l’uomo nel suo profondo malessere sociale ed esistenziale, al di là dei contesti storici. Questo album si potrebbe dire che si è assemblato da solo, nel senso che mette finalmente insieme una bella squadra di artisti che pur in diversi contesti non hanno mai fatto mistero della stima, dell’amore e della riconoscenza sincera portati a Rino. Ed ecco subito LUCA CARBONI, che con la sua personale ed energica versione di E Io Ci Sto recupera quello smalto “rock” che la canzone aveva già in origine: arrivano poi, Gianluca Grignani (Mio fratello è figlio unico con la voce di Rino dalla traccia originale ), Giusy Ferreri (Ma il cielo è sempre più blu), Simone Cristicchi (Le beatitudini), Roberto Vecchioni e la PFM (rispettivamente con Io scriverò e E cantava le canzoni, ancora con la voce di Rino) e una strepitosa versione remix del brano “E io ci sto” (DanceAndLove Remix). Non poteva poi mancare chi nella vita ha scelto, in una sorta di “missione” cui tutti siamo grati, di portare in giro sui palchi di tutta Italia e non solo le sue canzoni: stiamo naturalmente parlando dei musicisti della Rino Gaetano Band, il nipote Alessandro Gaetano, qui in una bella versione di Supponiamo un amore con Diana Tejera, Marco Morandi che amoreggia con Sfiorivano le viole e Federico D’Angeli, terzo solista del gruppo, con quella toccante canzone che è Escluso il cane. Completano il tutto una assortita rappresentanza di rarities tra demo e versioni in spagnolo (da non perdere “Corta El Rollo Ya”, ovvero Nuntereggaepiù), oltre a scritti di Vincenzo Mollica, da sempre sostenitore e fan di Rino, un disegno ad opera dello stesso giornalista, una inedita testimonianza del regista Ferzan Ozpetek, che nel suo film “Allacciate le cinture” aveva utilizzato con maestria, facendo emozionare il pubblico, il brano cantato da Rino, A mano a mano (scritto da Riccardo Cocciante), e un ricordo di Michele Mondella, il suo primo ufficio stampa e ammiratore presso la IT di Vincenzo Micocci, l’etichetta romana che lo lanciò.
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