Bruxelles, 8 novembre 2014. “La politica di coesione ha dimostrato sul campo la sua efficacia nel sostenere gli investimenti anche nelle fasi più drammatiche della crisi. Ora bisogna intervenire per migliorarne l’impatto in termini di posti di lavoro, qualità dei servizi e innovazione imprenditoriale”. Questo il messaggio condiviso dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, con i colleghi della Commissione per le Politiche di coesione territoriale (COTER) del Comitato delle Regioni, durante la presentazione del suo progetto di parere sul Sesto rapporto sulla Coesione della Commissione europea.
Secondo Zingaretti, “escludere il cofinanziamento nazionale e regionale dal Patto di Stabilità, migliorare l’equilibrio tra concentrazione dei fondi e specifiche esigenze dei territori e intensificare la collaborazione tra Bruxelles, governi e regioni sono misure decisive per recuperare i ritardi e trasformare i nuovi fondi in opportunità concrete per i cittadini”.
La commissione COTER ha approvato a Bruxelles il progetto di parere elaborato dal presidente Zingaretti, con cui il Comitato delle Regioni, sulla base del ,rapporto della Commissione sull’impatto dei programmi 2007-2013 propone una serie di misure per migliorare l’efficacia dei fondi strutturali. L’obiettivo è fare in modo che la programmazione 2014-2020 contribuisca a promuovere e consolidare la ripresa delle economie europee, riducendo i divari di sviluppo che, dopo più di un decennio di convergenza, sono tornati a crescere a causa della recessione.
“La nuova politica di coesione interviene in un’Europa ferita, in cui le disparità sono in aumento e gli investimenti pubblici crollano. Dobbiamo fare in modo che sia all’altezza di questa sfida”, ha sostenuto il relatore. Tra le priorità indicate dal progetto di parere ci sono l’esclusione del cofinanziamento nazionale e regionale dai conteggi del debito nazionale per il Patto di Stabilità; l’attivazione di nuovi strumenti finanziari che integrino l’intervento dei fondi strutturali e in particolare la creazione di una linea di credito della Banca europea per gli investimenti dedicata allo sviluppo regionale; il ripensamento delle regole attuali che vincolano l’erogazione dei fondi strutturali al rispetto degli impegni assunti dai Paesi membri in materia di risanamento dei conti pubblici. Zingaretti sottolinea come questo legame, totalmente basato su dati finanziari senza alcun riferimento a indicatori legati alla situazione sociale, territoriale e ambientale, possa diventare un ostacolo serio all’attuazione dei piani di investimento co-finanziati dalla politica di coesione.
Regioni e città europee chiedono anche di semplificare le procedure di accesso ai fondi e di affrontare il contrasto tra l’esigenza di adattare i programmi operativi alle esigenze specifiche dei territori e l’obbligo, introdotto dai nuovi regolamenti, di concentrare i fondi su di un numero limitato di obiettivi tematici. Questi andrebbero invece ridiscussi e fissati insieme alle diverse regioni tenendo conto della loro situazione reale. In generale, il progetto di parere di Zingaretti insiste sulla necessità di rafforzare il lavoro comune tra Commissione e regioni e invita l’esecutivo a studiare e avviare tempestivamente nuove iniziative di assistenza tecnica che aiutino le regioni a definire meglio gli obiettivi degli investimenti, a monitorarne i risultati e a migliorare la gestione complessiva. Maggiore assistenza è inoltre richiesta per l’attivazione di strumenti di ingegneria finanziaria dedicati agli enti locali e regionali e per l’uso strategico degli appalti pubblici che dovrebbero sempre di più promuovere l’adozione di soluzioni innovative.
Sul piano della governance delle politiche di coesione, il progetto di parere chiede la creazione di un Consiglio Politiche di Coesione che si occupi in modo specifico di fondi strutturali e politiche regionali.
Il testo elaborato da Zingaretti, dopo il voto favorevole della COTER, andrà in plenaria nella sessione del 3-4 dicembre prossimo.
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